Motori, Giorgio Mela: “Che emozione il Legend con la Delta S4″
In soli 10 anni il gentleman driver Giorgio Mela è entrato nel cuore di molti appassionati del mondo dei motori. Auto dal grande fascino e due rally in particolare, il Rally del Vermentino e il RallyLegend di San Marino hanno contraddistinto la sua carriera, limitata dagli impegni di lavoro. Indossato casco e tuta, il sassarese però non lesina con lo spettacolo, soprattutto quando sale sulla Lancia Delta S4, auto idolatrata dai fan di ogni età. Abbiamo fatto con lui una piacevole chiacchierata, partendo dal suo esordio fino ai programmi futuri, sempre con Berchidda e San Marino nel mirino.
Come è iniziata la tua passione per i motori e per il rally?
“Ho conosciuto il mondo dei motori grazie ai miei zii che facevano i commissari di percorso: allora le gare in Sardegna erano importanti, con piloti di spicco e loro mi chiamavano tutte le volte che c’erano delle gare nell’Isola, specialmente il Costa Smeralda dove ho potuto vedere e conoscere il vero rally all’epoca delle gruppo B. Ho visto correre i più grandi piloti con le più belle auto degli anni ’80, conoscendo miti come Toivonen, Kankkunen, Alen e Biasion nei momenti migliori del rally e della loro carriera, rimanendone affascinato e in qualche modo stregato . Per ironia della sorte vidi correre la Delta S4 di Toivonen rimanendone estasiato e innamorato: all’epoca erano auto inavvicinabili per me”.
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Che ricordi hai del tuo debutto al volante?
“Il mio esordio fu al Rally del Vermentino nel 2005 con una Peugeot 106 N2 navigato da mio cugino; tra l’altro il mio debutto coincise con il giorno del mio compleanno e l’emozione era veramente tanta. Andammo bene, tenendo il passo degli altri di classe e mantenendo un buon ritmo, ma la sorte volle che finimmo il rally alla 7° PS dopo aver fatto, ahime’, un cambio di pilota con navigatore, che preso anche lui dall’euforia ci fece uscire di strada”.
Nel 2007 hai debuttato nel Mondiale Rally con la piccola Citroen Saxo N2, che ricordi ti porti dietro di questa gara?
“Nel 2007 volevo vedere più da vicino cosa significasse partecipare ad un mondiale rally stando fianco a fianco con grandi piloti, aggirandomi insieme a loro nel parco assistenza e ai riordini. L’esperienza fu veramente esaltante e molto molto faticosa percorrendo quasi 400 km di speciali su strade insidiose con un’autovettura che alla partenza nessuno avrebbe scommesso potesse arrivare fino in fondo. Arrivammo alla fine con il motore da buttare, ma con tantissima esperienza e la soddisfazione di aver preso parte ad una tappa del mondiale dove ad ogni passaggio il pubblico ci acclamava, forse più per il nostro coraggio che per la nostra bravura”.
Dopo una lunga esperienza con le vetture a due ruote motrici, nel 2013 hai provato la Mini RRC, chiudendo quarto assoluto; cosa ci puoi raccontare di quella gara?
“Nel 2013 ho voluto provare un auto a trazione integrale puntando sulla nuovissima MINI RRC al tempo ancora in via di sviluppo, ma pur sempre una macchina competitiva utilizzata anche da un ottimo pilota come Piero Longhi. L’esperienza è stata appagante anche perché abbiamo fatto in quel Vermentino una gara senza prendere rischi, cercando di portare a casa l’auto e magari un buon risultato . Per via di piloti molto più navigati di me, riuscii a portare solo un 4° posto assoluto mantenendolo per tutta la durata del rally . Sono rimasto entusiasta delle 4RM turbo e, anche per la loro facilita’ di guida, ho sempre cercato di utilizzare quel tipo di autovettura”.
Lo scorso anno hai corso al Rally del Vermentino con una Fiesta R5 di Balbosca: nonostante il ritiro, che impressione hai avuto dell’auto?
“Ho preso coscienza delle potenzialità delle auto sviluppate in quel periodo e decisi di provare la nuovissima Fiesta R5 Balbosca. Dopo un lungo test portato a termine a Santo Stefano Belbo, mi resi conto che con quella macchina estremamente performante e curata potevo scalare la classifica, aspirando per quanto possibile anche ad una vittoria. Con la Fiesta mi trovai bene fin dalla prima prova speciale; mi ha dato sicurezza ed energia, soprattutto perché il mezzo era all’altezza e si faceva guidare estremamente bene. Purtroppo nella notturna del sabato una leggerezza su una curva estremamente sporca e una velocità forse un po’ troppo elevata mi fecero irrimediabilmente uscire di strada quando occupavo il 2° posto assoluto con ancora la giornata intera della domenica da disputare . Le impressioni della macchina di Balbosca sono comunque eccezionali; un team curato, professionale, preparato ed una macchina veramente al top in grado se guidata bene di portarti in vetta alle classifiche tranquillamente”.
Auto moderne, ma non solo: in questi anni hai utilizzato un “mostro” come la Lancia Delta S4…
“Aver corso su un auto del genere mi sembra ancora un sogno: è una macchina estremamente potente in grado di dare emozioni fortissime. Con il mio navigatore Claudio Ambricco, abbiamo potuto constatare le grandi potenzialità di questa auto. Rispetto a quando correva negli anni ’80, ora è stata rivista motoristicamente con tante evoluzioni e nell’assetto e risulta molto più guidabile e sfruttabile . La s4 quando la si guida la prima volta ti entra nel sangue e da lì non se ne va più , ti regala cosi’ tante emozioni e una tale quantità di adrenalina che la tua mente non sa più farne a meno”.
Che emozione hai provato a correre tra una folla festante al RallyLegend con la S4?
“Il mio primo RallyLegend mi catapulto’ nella mia infanzia quando tutte quelle auto le vedevo correre davanti ai miei occhi. Trovandomi lì a dover correre con loro mi ha provocato una grandissima emozione, sopratutto percorrendo le prove speciali, dove una folla di gente quasi ci accecava con una miriade di flash. Nelle notturne il buio della notte si trasformava in giorno e lì l’emozione saliva alle stelle nel vedere sparse per le PS più di 60000 spettatori, ansiosi di vedere il tuo passaggio. Belle sensazioni anche nei parchi assistenza dove c’erano tantissime persone che adoravano la S4 che chiedevano autografi e foto”.
Quali saranno i tuoi programmi e i progetti per il 2016?
“Si inizia con il Vermentino, sperando che vada tutto per il verso giusto. Spero di poter fare nuovamente anche il RallyLegend con la mia fida Delta S4, regalando spettacolo nelle strade del Titano”.
a cura di Matteo Deriu e Matteo Porcu
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