Dinamo Sassari, Calvani: “Non riprenderei mai Mitchell. E se Trento l’ha lasciato…”
Da domenica sera Marco Calvani non è più l’allenatore della Dinamo Sassari, da lunedì mattina è stato sostituito dal General Manager Federico Pasquini. Il tecnico romano ha lasciato con le ormai celeberrime lacrime la Club House della società biancoblù. Ai microfoni di Basket Universo l’ex nocchiero della Virtus Roma ha parlato della decisione di dimettersi (“Dovere morale verso Sardara e Pasquini”) e del pubblico (“Giusto fischiare, io posso solo applaudirlo”), ma soprattutto non ha usato mezze misure su Tony Mitchell, analizzando a fondo il mercato condotto sotto la sua gestione.
“Tutte le scelte sono state condivise – continua Calvani – Akognon sostituiva Haynes, lasciato andare come sua volontà e come da filosofia Dinamo; Kadji è rientrato nell’operazione di uscita di Eyenga; Mitchell doveva ridare un assetto tra playmaker, ala e pivot che mancava a questa squadra. È stata una delusione totale: ha confermato il perché una realtà sana e solida come Trento, una città a dimensione d’uomo, con un coach di competenza e di grande equilibrio come Buscaglia, non lo ha confermato dopo essere stato MVP. In estate non lo ha cercato nessun club di livello, ha cambiato due club, in Russia (Krasny Oktyabr ndr) e in Spagna (Estudiantes ndr), e qui gli si dava una possibilità per ricrearsi le credenziali e far emergere le qualità che ha. Invece si è dimostarto una scelta sbagliata e un giocatore indisponente, che non vuole stare all’interno di un sistema coi compagni di squadra. Lui non si è mai allineato a quello che era il cliché di lavoro settimanale e della domenica. Ha avuto comunque dei lampi in cui ha dimostrato di poter essere disponibile, gli riconosco che ha dato un segnale nei confronti della squadra cercando di ridurre quello che gli veniva chiesto a Trento e cioè di essere solo e meramente un realizzatore. Ha provato ad essere anche uno che sa innescare i compagni, però quanto di buono faceva da una parte, non lo faceva dall’altra. Posso ricordare lo splendido rimbalzo d’attacco a meno di un minuto contro Avellino, dopo il rimbalzo poteva avere in corsia centrale un 1vs1 contro Leunen e la scelta è stata quella di tirare da 9 metri, quando invece poteva come minimo prendere un fallo. E’ comunque un giocatore che nel mio scenario non riprenderei più”.