Rastelli e il Cagliari, adesso si decide qualcosa
Rastelli è un uomo fortunato? Settimana scorsa ci siamo posti questo quesito, dopo appena dieci giorni e due partite giocate (male) dal suo Cagliari, è cambiata in maniera netta la possibile risposta. Il tecnico ex Avellino è sempre stato un uomo coi piedi per terra. Quando tutti lo davano in fuga e con la Serie A già in tasca ha sempre predicato calma. Il ruolo lo impone, anche perché se la squadra molla un attimo le avversarie sono pronte ad aggrapparsi alle caviglie di Storari e compagni per impedire la fuga. I rossoblù andranno in serie A, anche perché nessuna squadra ha l’organico che Capozucca ha messo a disposizione al tecnico campano. Resta da vedere se sarà Rastelli a guidare la compagine sarda anche nella massima serie.
FUTURO? TUTTO DA VALUTARE – Nonostante gli attestati di stima della presidenza, il cammino dell’allenatore è sotto osservazione. E’ un dato di fatto che il Cagliari abbia perso quasi tutti gli scontri diretti o comunque fornito le prestazioni peggiori con avversarie che la seguono subito in classifica. Un problema di personalità e di convinzione, dovuto anche all’ancora fresca retrocessione che ha lasciato nel gruppo più di un’insicurezza. Se poi ci si aggiunge la discontinuità di alcuni talenti, vedi Farias e Sau, il cerchio si chiude.
TROPPO INDIZI… – In un campionato quasi perfetto sono sicuramente tanti i meriti del tecnico Rastelli, ma è anche compito di chi osserva i rossoblù abitualmente sottolinearne gli errori e le oggettive difficoltà. Gli arbitraggi, spesso insufficienti contro il Cagliari, non devono essere un alibi. Il rigore negato a Joao Pedro è solo uno dei tanti torti contro i rossoblù, ma fino a quel momento il Novara aveva comunque giocato meglio dei padroni di casa, trovando meritatamente il vantaggio con Gonzalez. E’ altresì un dato oggettivo come la squadra abbia sbagliato per la terza volta di fila l’approccio alla partita e la fortuna che aveva aiutato Sau e compagni contro il Pescara, ha voltato le spalle a Cesena e ieri al Sant’Elia.
SCELTE SBAGLIATE – E se gli errori della classe arbitrale non devono essere un alibi, così è anche per le assenze. D’altronde Di Gennaro e Munari, buttati nella mischia e sostituiti dopo nemmeno un tempo per problemi fisici, sono scelte del tecnico. L’abbondanza della rosa, sottolineata a più riprese da Rastelli, andava gestita in maniera diversa. Bruciare un cambio e perdere per le partite successive due centrocampisti fondamentali come l’ex Vicenza e l’ex Watford, è stato l’errore più grande del tecnico. Due infortuni che hanno privato la squadra di uomini importanti nelle successive gare, quando ci si è messa anche la squalifica di Cinelli, fino a quel momento tappabuchi di lusso. E’ poi troppo comodo imputare alla società la cessione di Barella, che avrebbe fatto ovviamente comodo in questo periodo, ma che fino a dicembre aveva visto il campo con il gontagocce e con il rendimento dei rossoblù che non ne aveva comunque risentito.
MOMENTO CLOU – Adesso arriva il bello, con la difficile trasferta di Trapani che misurerà la bontà della tanto decantata rosa rossoblù. Già due sconfitte di fila sono troppe per una corazzata come il Cagliari, la terza potrebbe essere letale per il morale e per la volata finale. Vedremo come Rastelli gestirà il primo vero momento di crisi della sua gestione, un assaggio di ciò che potrebbe essere il prossimo anno in A, quando il suo Cagliari non sarà chiamato a vincere tutte le partite ma dovrà fare di necessità virtù e dovrà adattarsi a un campionato completamente diverso dalla cadetteria per qualità e mentalità. Buona fortuna mister, ammesso che la dea bendata conti qualcosa in uno sport come il calcio.
Giampaolo Gaias
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