Un Cagliari cinico per una vittoria pro forma. Ad Avellino servirà ben altro
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Il calcio d’inizio di Cagliari-Ternana
E’ tornato il Cagliari formato “Sant’Elia“. O almeno in parte. Lo avevamo lasciato bello, sicuro di se e tremendamente spumeggiante contro la Pro Vercelli, lo ritroviamo sornione e cinico contro la Ternana. E’ bastato uno squillo di Di Gennaro per rimettere in moto la giostra rossoblù e rimanere agganciati al Crotone, sempre più capolista con merito. Il Cagliari di Rastelli si portava sul groppone i rimasugli della sconfitta del monday night: un insieme di insicurezze e pressioni che i sardi sembravano aver scacciato, riapparse d’improvviso, come la polvere sotto il tappeto.
Con la Ternana abbiamo assistito al riscatto di una difesa uscita malconcia dallo “Scida“, oltre che all’ottima prova dei terzini, forse unico neo di una compagine completa in ogni settore del campo. Una prova comunque poco convincente, facilitata da un avversario intimorito dal maggior tasso tecnico dei rossoblu, come spesso capitato in questa stagione. Importante più per il morale che per il valore della vittoria in sè. Un’occasione per ripartire e preparare con serenità il big match di venerdì prossimo, contro quell’Avellino che prepotentemente si sta riaffacciando nelle parti alte della classifica.
Basterà il Cagliari visto sabato per espugnare il “Partenio” di Avellino? Difficile pensare ad una risposta positiva. Se tanto bene ha fatto la difesa, meno abbiamo visto dal centrocampo in su. Contro la difesa schierata abbondavano i passaggi orizzontali ed i tentativi di percussione in solitaria. Il palleggio era lento ed erano poche le trame offensive. Oltre un feeling inesistente tra Melchiorri e Sau, con un Farias meno scoppiettante del solito. Se non con sparute accelerazioni, sempre pericolose ma spesso poco concrete. Brasiliano orfano del compagno di merende Joao Pedro, tenuto a sorpresa a riposo da Rastelli.
Merito va dato anche al pacchetto difensivo della Ternana, unica nota positiva della squadra di Breda. Melchiorri non ha ancora riacquistato la condizione ottimale dopo lo stop post-Salernitana, ma una settimana di lavoro sarà più che sufficiente per rivederlo sgambettare elegantemente in terra campana. Il suo sostituto è stato l’ottimo Cerri, impegnato a più riprese in un uno vs tutti utile a dar respiro ai compagni: lotta e sacrificio, aggettivi sempre cari all’essenziale Rastelli.
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Federico Melchiorri, non al top della forma
Munari era stato al centro delle diatribe settimanali, definito dall’allenatore di Torre Del Greco il migliore in campo con il Crotone, e protagonista di un match di grande sostanza contro la Ternana. Non è un centrocampista propenso a far strabuzzare gli occhi, ma in partite nelle quali è abbastanza esente da sfiancanti compiti di copertura, il suo apporto è sempre importante. Ottimi tempi di gioco ed esperienza sono dalla sua, oltre che tanta voglia di meritarsi il posto da titolare, visto l’aumento della concorrenza con l’arrivo di Cinelli. Ha saputo fare da buona guardia a Pisacane, libero di (provare a) spingere sfruttando anche la poca tenacia dei giocatori umbri, meno insidiosi di quel Martella che tanto l’aveva fatto ammattire qualche giorno fa.
Stessa cosa ha potuto fare Barreca, terzino dalle spiccate doti offensive, convogliato a nozze con l’abilità di Fossati nel trovarlo con precisione tra le maglie rossoverdi. Un tandem sicuramente più efficace di quello formato con Balzano in Calabria, annullato totalmente dalla spinta degli esterni avversari. Lo stesso Fossati ha agito senza strafare e cercando sempre la giocata essenziale, sia da regista che da mezz’ala. Con un compagno di reparto inedito, quel Salamon che talvolta diventava il primo playmaker della squadra, lasciando a Di Gennaro la liberà di spingersi in avanti per cercare conclusioni dalla distanza, da una delle quali è arrivato il gol. Un Cagliari che gioca a memoria, solo poco effervescente quando si è trattato di provare a far male con gli attaccanti.
Decantare le lodi di Ceppitelli e compagni dopo questa vittoria sarebbe pratica superficiale, manca ancora molto per tornare ai fasti del finale del girone d’andata. L’obbiettivo primario era liberarsi dalle pressioni che la partita di Crotone aveva portato con se, come ribadito da Rastelli in conferenza stampa. Proprio i ragazzi di Juric continuano a vincere e convincere, dimostrando che meritano ampiamente la testa della classifica.
Le vere sfide saranno altre, ben più insidiose, ma il Cagliari è momentaneamente a +9 dalla terza e ritrova vittoria e serenità. Il bel gioco tornerà, prima o poi.
Oliviero Addis