Volley, Serie B2 femminile – L’ANALISI: Capo d’Orso Palau, il podio è il minimo
23 punti, secondo posto in classifica (a -6 dalla capolista Volley Group Roma), miglior attacco e undicesima (su 14 squadre) difesa, secondo miglior quoziente set, 8 vittorie e 3 sconfitte. Questo il ruolino della Capo d’Orso Palau, formazione gallurese del campionato di Serie B2 di pallavolo femminile, partita la scorsa estate con una squadra che non ammette appelli: bisogna vincere e salire al piano di sopra, leggi Serie B1. Quando la palleggiatrice Sintoni è in ricezione in zona 1, e le si affianca la schiacciatrice Baldelli con l’ultima arrivata Chiara Pesce come libero in posto 6, si può avere la sensazione di guardare l’Hermaea Olbia della prima stagione in Serie A2, invece no. È Palau che ha tanto da investire in un progetto ambizioso, mirato senza dichiarazioni di facciata alla Serie B1.
L’ultima vittoria (3-1) contro il Volleyrò Casal de Pazzi – in pratica esattamente l’opposto delle palaesi, cioè una società che investe tutto sul settore giovanile (sfruttando il bacino della città di Roma) e indossa la maglia con lo scudetto Under 16 – ha permesso il sorpasso in classifica (sì, perché le ragazzine erano un punto avanti…), chiudendo bene i primi due set, cedendo il terzo (parziale di 1-7 al passivo da 18-18), e poi chiudendo con la forza dei nervi il quarto.
Nel concreto, e una Capo d’Orso che appare superiore all’Alfieri Cagliari che vinse lo scorso anno, più esplosivo e in alcuni tratti anche spettacolare. Almeno fino a quando la luce viene tenuta accesa. La dormita di tanto in tanto arriva puntuale, si perde il copione tecnico-tattico e ogni squadra può rubare punti, come infatti avvenuto da inizio stagione.
Sul campo, la Sintoni detta gioco che è una meraviglia, ha un repertorio vastissimo e una precisione spettacolare quasi sprecate in Serie B2. Le bande Baldelli-Cucchiarini vanno a corrente alternata, e se per la seconda non è una novità (dall’anno scorso), l’esperta Giorgia è colei che deve un po’ tirare fuori dal fuoco le castagne. Interessante il reparto delle centrali (Coro-Lestini), da rivedere l’opposto Formisano, mentre piace eccome Menardo (al centro con Lestini, sacrificando Coro), cattiva e precisa a 360 gradi. Sul fronte del libero, se prima c’era l’opzione Vivo o Azzena, ora con l’innesto di Pesce è difficile delineare il destino delle due “piccolette” ammirate fino a qui.
Il sestetto di Palau ha i playoff come obiettivo base di partenza, senza se e senza ma, a prescindere da cali o carenze nel gioco, che ancora ci sono. Difficile rimontare 7 punti alla Volley Group (ci vorrebbe un filotto clamoroso, simile a quello di gennaio-maggio 2015), ma in casa palese la voglia di impresa è tanta.
Riccardo Brundu