CAGLIARI, IL PAGELLONE DEL 2015 – Allenatore e società

Non potevano mancare i voti al tecnico, Massimo Rastelli, e alla società del Cagliari Calcio. Il primo, dopo un buon curriculum tra Lega Pro e Serie B, ha avuto e ha la grande occasione alla guida di una squadra che deve andare per forza in Serie A. La seconda, dopo la retrocessione al primo anno 

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Massimo Rastelli, tecnico del Cagliari

Massimo Rastelli, tecnico del Cagliari

Non potevano mancare i voti al tecnico, Massimo Rastelli, e alla società del Cagliari Calcio. Il primo, dopo un buon curriculum tra Lega Pro e Serie B, ha avuto e ha la grande occasione alla guida di una squadra che deve andare per forza in Serie A. La seconda, dopo la retrocessione al primo anno di gestione, non vuole più sbagliare: calciomercato di primo piano, iniziative all’avanguardia dentro e fuori dal campo, il sogno del nuovo stadio e uno sguardo proiettato nel futuro. Ecco i nostri voti ad allenatore e società.

L’ALLENATORE

Massimo Rastelli 7.5 – Il Cagliari è campione d’inverno ma vista la rosa non è una sorpresa. I rossoblù sono, insieme al Bari, la miglior formazione dell’intera cadetteria. Rastelli ha avuto il merito di dare convinzione a un gruppo giovane e nuovo, che aveva sicuramente qualità ma necessitava di grinta e autostima. Ha reinventato Joao Pedro trequartista, ha saputo gestire alla perfezione l’abbondanza in difesa e in attacco. Ottima anche l’intuizione del doppio regista Fossati-Di Gennaro, che inizialmente erano uno l’alternativa dell’altro. Ha lanciato Deiola, poi Tello e ora sta rigenerando Munari. E’ stato bravo a gestire bene la grave perdita di Dessena, che fino al momento dell’infortunio era l’unico a non aver mai riposato. Finora un percorso esaltante con la testa della classifica e un +8 sulla terza in classifica. Chi ben comincia è a metà dell’opera.

SOCIETA’

Stefano Capozucca, diesse del Cagliari

Stefano Capozucca, diesse del Cagliari

Tommaso Giulini 7 – Dopo un primo anno difficile culminato con la retrocessione, il patron del Cagliari non ha sbagliato nulla nella sua seconda stagione nel Golfo degli Angeli. Finora azzeccata la scelta di Rastelli in panchina (anche se bisogna ricordare che l’ex Avellino era una seconda scelta dopo i sondaggi fatti con Guidolin, Iachini e Sarri), così come quella di Stefano Capozucca nel ruolo di direttore sportivo e Mario Beretta responsabile del settore giovanile. Nella costruzione della squadra non ha badato a spese e ha tagliato tutti i ponti con il passato, rinnovando e ringiovanendo una rosa che ormai aveva fatto il suo tempo. Ottime le nuove iniziative di marketing (dall’apertura dello stadio ai bambini ai prezzi popolari per biglietti e abbonamenti) e la nascita del nuovo store, nel Largo Carlo Felice. Ha continuato a lavorare per il nuovo stadio, ma nel frattempo ha riempito il Sant’Elia (grazie anche ai risultati, ovviamente), garantendosi una media spettatori ampiamente sopra le 10.000 unità. Ottima anche l’iniziativa dell’Academy e la collaborazione con la nuova proprietà dell’Olbia, occasione di crescita per i galluresi, per i rossoblù e per il calcio sardo tutto. Il suo Cagliari è in testa alla Serie B, ma ai tifosi non basta. La delusione della retrocessione è ancora viva nei ricordi e solo una promozione potrà ridare credito al presidente della Fluorsid.

Stefano Capozucca 8 – Non è un’eresia dire che il vero colpo di mercato del Cagliari sia l’ingaggio del suo uomo mercato. Non sbaglia un colpo nella costruzione della rosa, vendendo i pezzi pregiati a peso d’oro e investendo in giovani di qualità e giocatori futuribili. Punta (con Giulini) sull’esperienza di Storari in porta, porta a casa Fossati e Di Gennaro (uno a zero, l’altro per pochi spiccioli) ovvero i due migliori centrali di centrocampo dello scorso campionato cadetto. Strappa Melchiorri alle sirene della Serie A e Salamon al Pescara quando era a un passo dalla firma. Puntella la difesa e il centrocampo, sbizzarrendosi nella costruzione di un attacco mostruoso per la categoria. Capolavoro d’astuzia la cessione di Nainggolan e Ibarbo alla Roma, anche se forse avrebbe potuto gestire meglio il caso Donsah, scoppiato durante la preparazione e risolto con la cessione del classe 96′ al Bologna. A gennaio dovrà trovare un sostituto di Dessena (Cinelli è in pole dopo il rifiuto di Rigoni e i dubbi ambientali su Biondini) e coprire le probabili partenze di Cragno (vicino lo scambio con Vigorito), Deiola (quasi fatta per il prestito al Trapani) e Benedetti (Tesser lo vorrebbe ad Avellino).

Giampaolo Gaias



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