Ciclismo, Fabio Aru: “Carico e concentrato, ecco la mia programmazione per l’anno del Tour”
E’ un Fabio Aru carico quello che continua la sua preparazione in vista di una stagione ciclistica ancora lontana ma ben delineata per quanto riguarda la sua programmazione. Tour de France al centro di tutto, poi diverse gare propedeutiche di prestigio con la novità delle classiche, non certo il terreno favorito o più noto al villacidrese della Astana. Le sue parole sono però ferme e decise, lasciando trasparire freddezza e voglia di azzannare un altro anno da protagonista.
“Mi sento riposato – dice a Eurosport -, ho staccato dopo l’Abu Dhabi Tour e ho recuperato tante energie. Siamo in ritiro, la stagione ormai è ufficialmente iniziata, sono tranquillo e rilassato e ho voglia di mettermi sotto”. Nella scorsa stagione tutto era pensato per il Giro d’Italia 2015, rivelatosi poi agrodolce. “Il Giro l’anno scorso mi ha insegnato tanto, ho sofferto come una bestia ed essere arrivato al traguardo in certe tappe è stata la vera vittoria. Forse negli ultimi giorni sono riuscito ad andare avanti con la testa e la capacità di sopportazione più che con le gambe. Tra un secondo posto e la vittoria la differenza è tanta, gli impegni sono sempre di più ma questo non cambia la mia costanza negli allenamenti e la mia determinazione nel migliorare”.
Impossibile non tornare indietro alla comunque ottima stagione 2015, con la vittoria alla Vuelta. “Il giorno dopo che ho vinto la Vuelta avevo già resettato, e pensavo a fare un bel finale di stagione con Milano-Torino, Tour del Kazakhistan e di Abu Dhabi, come poi sono riuscito a concretizzare assieme alla squadra, visto che abbiamo vinto quasi tutte le ultime gare. Anche l’anno prossimo la mentalità sarà questa”.
L’attesa per vedere Fabio Aru al Tour è già enorme: “Il 2016 sarà improntato sul Tour de France, farò la prima parte di stagione intensa con le classiche, dovrei debuttare in Galizia ai primi di febbraio, poi farò una gara tra Tirreno-Adriatico e Parigi-Nizza, quindi Giro dei Paesi Baschi e le classiche. Dovevo fare la Liegi già l’anno scorso, poi ero stato male prima del Giro d’Italia e saltò”.