ESCLUSIVA – Cagliari, Giannetti a Radio X: “Grazie Svedkauskas, dicembre caldo, in Coppa per sognare”
Ospite della quinta puntata di “Doppio Misto”, il magazine sportivo in onda su Radio X, l’attaccante del Cagliari, Niccolò Giannetti, ha chiacchierato con noi su tanti temi: dall’attualità, col super momento rossoblù, alle passioni sue e dei compagni di squadra, passando per gli inizi alla Juventus, la carriera e le ottime stagioni con Siena e Spezia, fino ad arrivare al legame, da senese doc, con basket e Palio.
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Lunedì, contro l’Ascoli, un gol bello e aiutato dal lituano Svedkauskas, portiere bianconero. “Alla fine della partita ho lasciato la maglia e qualche altro gadget nello spogliatoio dell’Ascoli – ha detto con ironia Giannetti negli studi di Radio X – I gol stanno arrivando e sono contento, questa volta con un po’ di fortuna sono riuscito ad andare a segno, ma va benissimo così”.
Si aspetta e si agogna il ritorno di Sau, ma intanto sarà dura toglierti il posto. “Marco per noi è un giocatore importantissimo – dice Giannetti -, aspettiamo che si riprenda al meglio, è già in gruppo e lo vogliamo con noi perché è un giocatore forte oltre ché un bravissimo ragazzo. Davanti siamo in tanti, come ho detto lunedì ognuno ha le sue caratteristiche, io devo fare quello che mi chiede il mister e che serve alla squadra, Melchiorri sta facendo benissimo e un lavoro di sacrificio che per noi attaccanti (ma non solo) è fondamentale, non sempre segna come meriterebbe ma abbiamo visto anche a La Spezia che i gol li sa fare eccome”.
Il Cagliari di oggi sembra maturo e inscalfibile. “C’è stato un cambio di mentalità, nelle prime partite eravamo un po’ bloccati forse per voglia di strafare, il mister ha insistito sui suoi concetti e abbiamo trovato un’ottima quadratura del cerchio. Dobbiamo continuare così, ci aspettano tante trasferte in dicembre, sarà dura e starà a noi alimentarci bene, fare vita sana e riposare. Tutto ciò è fondamentale per affrontare al meglio a fine anno facendo un salto di qualità importante”.
Qual’è la collocazione tattica che più si addice a Giannetti? “Con questo modulo mi trovo molto bene, punta centrale con compagno al fianco e un trequartista alle spalle. Ho giocato in diversi moduli e in vari ruoli, nell’attacco a due mi diverto di più e ho più possibilità di mettermi in evidenza”.
Sei d’accordo col Rastelli-pensiero circa la necessità di vincere e non di regalare spettacolo a tutti i costi? “Conosco un pochino la Serie B e la si vince facendo risultati, è vero che il tifoso si aspetta il bel gioco, è nostro dovere provarci perché è nelle nostre possibilità. Però in gare bloccate sullo 0-0 basta una zampata, e ti prendi 3 punti. Sono d’accordo col mister, fare punti è prioritario”.
Come ti trovi a Cagliari e in Sardegna? “Si sta davvero bene, l’estate è finita l’altro giorno (ride ndr), ho fatto una scelta per il mio futuro e per me stesso, perché questo progetto aveva tutte le carte in regola per essere ambizioso e di lungo periodo, sono felice”.
Cosa è stato decisivo per portarti qui? “La prima telefonata me l’ha fatta Mario Beretta (suo ex allenatore al Siena ndr), mi chiedeva quale fosse la mia situazione e se un interessamento del Cagliari mi avrebbe fatto piacere. Ho risposto subito affermativamente e poi le società e il mio procuratore hanno perfezionato il tutto”.
A Siena, senza stipendi e in mezzo a tanti problemi, arrivò una stagione molto positiva per te e i tuoi compagni. “Il fatto di vivere quelle difficoltà ci aiutò in un certo senso a tirare fuori qualcosa in più, il gruppo si cementò, giocai sei mesi prima di andare a La Spezia. Certe esperienze, navigando in mezzo a tante difficoltà, ti forma calcisticamente e umanamente. Poi ero nella mia città quindi era solo uno stimolo davvero grande, ogni partita la giocavo davanti ad amici e parenti”.
Siena vuol dire anche basket, con l’epoca d’oro della Mens Sana ora nobile decaduta. “Spesso ero presente al Pala Estra, soprattutto quando giocavo nelle giovanili del Siena ho seguito tanto il basket. Da quando la società è fallita seguo un po’ meno, ho virato sulla NBA, mi piace molto Russell Westbrook. Un ex senese che apprezzo? Daniel Hackett, nell’anno dell’ultimo Scudetto ha fatto grandi cose e con lui c’è un legame molto forte da parte di Siena e dei senesi”.
Da amante del basket, cosa ne pensi del bailamme in casa Dinamo Sassari, legato all’esonero di Meo Sacchetti? “E’ sempre una sconfitta quando si manda via un allenatore, specie se ha vinto tutto come Sacchetti a Sassari. Non esprimo giudizi perché non conosce il contesto, però forse anche il mondo del basket ha perso quel romanticismo e quella riconoscenza che un tempo si pensava di avere in misura maggiore”.
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Alle porte il match di Brescia: “Campo ostico, hanno individualità di esperienza e talento, da sempre a Brescia si hanno difficoltà, è un’altra prova di maturità. Non penso che a La Spezia ci sia stata la svolta – continua Giannetti – Abbiamo dato una grande dimostrazione di forza e il campionato è lungo, certo è che se in tutte le partite mettiamo quella voglia la promozione sarà più semplice”.
Giulini ha parlato di un punto della situazione tra voi un mese e mezzo fa, per poi aggiornarsi a Natale. Cosa vi siete detti? “Non c’era bisogno di dire molto, ci siamo guardati in faccia e tutti abbiamo avuto la consapevolezza che questo mese ci avrebbe portato a quello che volevamo. La strada è ancora molto lunga, ma è sicuramente quella giusta. Chi temo di più? Il Bari è forte, il Livorno anche, nonostante il cambio di allenatore (da Panucci a Mutti, operato mercoledì ndr), come organico mi piace molto lo Spezia, anche se sono in grande difficoltà, poi ovviamente Cesena e Pescara”.
Giannetti ospite di Radio X nel giorno di Juventus-Manchester City, la partita che lo vide segnare in Europa League. “Ricordo quella notte con grande gioia, è stato un sogno e un’emozione enorme. Assist di Del Piero, non potevo volere di più, non ho rimpianti o amaro in bocca per ciò che è successo dopo, ognuno fa il suo percorso e tutte le varie tappe sono state utili per portarmi qui, a Cagliari, dove voglio affermarmi e crescere ancora”.
A dicembre, in mezzo a tanti impegni, c’è la Coppa Italia in casa del Sassuolo e, in caso di vittoria, l’Inter, per una sfida cui il presidente Giulini tiene molto. “Nessuna pressione, sarà bello cimentarsi contro un avversario da Serie A, e grandi palcoscenici”.
Nella Primavera del Cagliari (“Conosco bene Max Canzi dai tempi di Siena, stanno facendo grandi cose”, dice), c’è quel Davide Arras che come Giannetti ha conosciuto il vivaio juventino. “Si è allenato spesso con noi, lo seguo con particolare attenzione perché è un un attaccante. Non ho avuto modo di parlare con lui di Juventus, sicuramente gli do e gli darò qualche consiglio, sperando di non affossarlo con questi (risata ndr). E’ un bravo ragazzo, serio e con grande voglia di fare bene”.
Benedetti, Di Gennaro, Giannetti, tra gli altri: è più difficile uscire da un vivaio della grande squadra? “Non penso ci siano difficoltà particolari, ognuno fa il suo percorso, qualcuno si afferma e fa subito il salto di qualità, molti altri hanno bisogno di tappe ulteriori per arrivare in alto”.
La chiusura è sui ritiri tra videogiochi e passioni varie: “Non gioco molto alla Playstation – conclude Giannetti – Sau e Ceppitelli sono tra i più scatenati, dal calcio a Call Of Duty. Fifa o PES? Assolutamente il primo”.
Fabio Frongia e Roberto Rubiu