Ciclismo – Svelata la "Grande Boucle": sarà un Tour per Fabio Aru?

E’ stata presentata al Palazzo dei Congressi di Parigi la 103^ edizione del Tour de France, corsa carica di storia e ritenuta da sempre la più celebre al mondo. Dopo aver partecipato al Giro d’Italia e aver vinto la Vuelta, Fabio Aru, come lasciato intendere dallo stesso e dal suo staff, potrebbe essere al via della “Grande Boucle” 

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La cartina del Tour de France 2016

La cartina del Tour de France 2016

E’ stata presentata al Palazzo dei Congressi di Parigi la 103^ edizione del Tour de France, corsa carica di storia e ritenuta da sempre la più celebre al mondo. Dopo aver partecipato al Giro d’Italia e aver vinto la Vuelta, Fabio Aru, come lasciato intendere dallo stesso e dal suo staff, potrebbe essere al via della “Grande Boucle” per la sua prima volta, confrontandosi soprattutto con Chris Froome pronto a firmare il tris nell’albo d’oro nel 2016. Il percorso sarà adatto alle caratteristiche del sardo? Di primo impatto la risposta sarebbe negativa, visti i soli 4 arrivi in salita e le due cronometro individuali, dove il villacidrese, nonostante i miglioramenti dell’ultimo anno, soffre ancora nei confronti dei principali rivali. Analizzando meglio il percorso però il Tour si propone quest’anno molto duro con tante salite da affrontare sotto il sole cocente di luglio e l’ultima prova contro il tempo che si rivela più che altro una cronoscalata, che limerà i distacchi tra gli specialisti e gli scalatori puri come Aru.

Fabio Aru (Bettini Photo)

Fabio Aru (Bettini Photo)

La corsa francese tradizionalmente propone una prima settimana molto morbida, ma quest’anno l’organizzazione ha invertito leggermente la tendenza: dopo la prima tappa abbastanza semplice con la partenza suggestiva da Mont Saint Michel e l’arrivo nei luoghi dello sbarco in Normandia, la classifica avrà un primo scossone nell’arrivo in salita della Cote de la Glacerie (3 km, 14% pendenza max) della seconda frazione. Nella quinta tappa il continuo saliscendi della Limoges- Le Lioran resterà nelle gambe dei corridori, ma non dovrebbe sconvolgere la lotta alla maglia gialla. Dal settimo giorno iniziano le difficoltà vere e proprie, con la carovana che si sposterà nei Pirenei per 3 tappe che vedranno i corridori affrontare montagne storiche come il Tourmalet e  le Peyresourde nell’ 8^ tappa. In questo trittico però l’unica frazione che propone l’arrivo in salita sarà solo la 9^ tappa ad Andorra, a cui segue il primo giorno di riposo. Dopo due tappe relativamente semplici, ecco nella giornata della festa nazionale francese l’arrivo sul mitico Mont Ventoux, che fa da antipasto alla lunga cronometro individuale di 37 km di La Caverne du Pont d’Arc, che propone 3 brevi colli da affrontare. La chiusura della corsa gialla, non prima di aver affrontato la tappa di Culoz con i passaggi su La Colombier e la giornata di riposo, sarà sulle Alpi svizzere: 17^ tappa con l’arrivo in salita di Finhaut Emosson dopo 23 km all’8% di pendenza media che precede la crono da Sallanches a Megève con la scalata di 14 km sul Cote de Chazeau. Le ultime tappe prima della passerella di Parigi, rappresentano il gran finale del Tour: il 22 luglio l’arrivo nei pressi del  Monte Bianco a Saint Gervais, con la chiusura ufficiosa della competizione tra i big a Morzine dopo 4 dure montagne da affrontare. Il terreno per fare bene al “Cavaliere dei 4 Mori” non mancherà.

Matteo Porcu

 

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