Serie D – Arzachena, il trionfo della solidità. All’orizzonte l’ostacolo Nuorese
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Un’esultanza dell’Arzachena
Una legge non scritta del calcio sostiene che la solidità, in una squadra, sia il primo passo per ambire a traguardi importanti. L’Arzachena è una squadra che studia per diventare grande, una formazione che, partita dopo partita, acquista consapevolezza di sé. Anche nell’ultimo turno, giocato a Roma contro il Trastevere, gli uomini di Mauro Giorico, seppur in un pomeriggio non tra i più luminosi, hanno espresso una quadratura difficile da scalfire. Al cospetto di una squadra arrembante e galvanizzata dal tifo di casa, non hanno mai dato la sensazione di barcollare, pur senza creare particolari grattacapi agli avversari. Ed è questa capacità di leggere la partita, di aggredirla senza farsi travolgere, che rende Piotr Branicki e compagni una delle compagini più stabili e continue del girone G. Il polacco – e non sorprende – è l’emblema di questa squadra. Un allenatore in campo che traina emotivamente i compagni, guidandoli col linguaggio del corpo e spronandoli in maniera mai troppo tenera (per usare un eufemismo). Ne scaturisce, inevitabilmente, una squadra rognosa in cui Branicki è l’ultimo tassello di uno scheletro composto da Marco Ruzittu (in netta crescita), Koel Brack e Danilo Bonacquisti. Intorno a loro si esprime la quadratura della squadra.
Una solidità che, nel prossimo turno, verrà testata in uno dei tanti derby che questo campionato ci regala. Allo stadio “Biagio Pirina” di Arzachena arriva infatti la Nuorese di Marco Mariotti per un incontro che, classifica alla mano, rappresenta non un derby, ma il derby. Sarà un ulteriore banco di prova per la squadra di Mario Giorico, contrapposta alla formazione che, più di tutte, le somiglia, per mentalità e pragmatismo. Sarà un esame per capire se questa squadra, tignosa e coriacea, potrà iniziare a fare i primi leciti sogni di gloria.
Stefano Sulis