Domenico Capitani firma l’accordo per l’acquisizione della sezione femminile
Sancita la sparizione dai radar (salvo un inserimento in Serie B che avrebbe del salvifico, allo stato attuale) della Torres Calcio Femminile, sono i giorni della tristezza e del pianto sul latte versato, che arriva da ex dirigenti e calciatrici costrette a lasciare l’amato rossoblù. Nelle ultime ore vi abbiamo parlato della vicenda inerente i debiti della società presieduta per tanti anni da Leonardo Marras ed ereditata dal patron del comparto maschile, Domenico Capitani, con la fusione di un anno fa.
Quest’oggi sulle colonne de La Nuova Sardegna parla Giorgio Cherchi, “cassiere” della gestione Marras, che dice la sua su quanto avvenuto negli ultimi 12 mesi, a fine stagione 2013-2014. “Alla fine del campionato 2013-2014 – racconta Cherchi – ci siamo resi conto che sarebbe stato difficile affrontare un’altra stagione. In quel momento avevamo 170 mila euro di debiti a fronte di crediti più o meno simili ma non immediatamente esigibili. In altre circostanze sarebbe bastato presentare in banca le delibere della Regione per ottenere un anticipo e tirare avanti, ma i tempi sono cambiati e tutto stava facendosi più difficile”.
“Noi sapevamo di avere in mano una società sostanzialmente sana – continua Cherchi – , anzi forse in attivo, ma di non avere la possibilità di anticipare il capitale. L’unica soluzione era trovare un partner e così quando Domenico Capitani, patron della Torres maschile, si è detto interessato abbiamo passato la mano”. Secondo il quotidiano sassarese e lo stesso Cherchi – che racconta di come la Torres vantasse un credito di 175 mila euro (“in due mesi i debiti erano così azzerati”) per il rapporto di co-marketing con la Regione Sardegna ma non li ottenne perché il progetto presentato dalla nuova proprietà non soddisfaceva i requisiti -, Capitani avrebbe smesso di pagare le giocatrici lasciando scadere anche il termine (31 marzo) per risolvere le vertenze e potersi iscrivere alla stagione 2015/2016.
Capitani, inoltre, avrebbe presentato alla Lega una fideiussione, corredata dall’iscrizione al campionato 2015/2016, a garanzia del pagamento delle vertenze di cui sopra. Fideiussione che, nelle intenzioni dell’imprenditore laziale, avrebbe fatto da garanzia solo qualora si fosse accertato che i debiti della società dovessero essere pagati dalla nuova proprietà. In questo caso resta il dubbio relativo alle pendenze, con Capitani che rilevò società e titolo sportivo (in Serie A) procedendo al cambio di partita IVA, opponendosi però al pagamento dei debiti pregressi ed ereditati con l’acquisizione della società femminile nonostante nella conferenza congiunta che sancì il passaggio di consegne dichiara pubblicamente di essere pronto a onorare tutte le pendenze.