Cagliari, conquista la fiducia dei tuoi tifosi. A Terni hanno vinto tutti
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I tifosi del Cagliari nel settore Distinti del Sant’Elia
Quello tra il Cagliari e i suoi tifosi è un rapporto strano, sornione, costantemente in attesa della miccia in grado di incendiare l’entusiasmo di una platea esigente e diffidente. Diffidenza acuita da stagioni vissute sull’onda della precarietà e culminata nell’ultima, sciagurata, stagione. E Rastelli – uomo con esperienza ventennale in questo mondo, tra campo e panchina – ha annusato la situazione, l’ha compresa e, sin dai primi giorni di ritiro, lo ripete come un mantra: sarà compito della squadra riavvicinare i tifosi allo stadio.
Ci ha pensato così lo stesso allenatore campano a risolvere l’annoso interrogativo legato alla partecipazione del pubblico, quesito che recita più o meno così: sono i tifosi a dover trascinare la squadra o, viceversa, dev’essere la squadra a suon di prestazioni ad avvicinare i sostenitori allo stadio? Pochi dubbi per il tecnico rossoblù, consapevole delle potenzialità della sua squadra e dimostratosi tutt’altro che (finto) diplomatico davanti agli elogi che hanno incensato la rosa a sua disposizione. Sarà perciò l’obiettivo – o uno degli obiettivi – del nuovo corso rossoblù conquistare il consenso dei tifosi, riavvicinarli allo stadio, convincerli con risultati e prestazioni che questa squadra merita fiducia.
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La Curva Nord del Sant’Elia
Fiducia che i sostenitori hanno dimostrato di concedere sin dai primi giorni di ritiro, grazie ad un mercato che ha aperto ampi spiragli di ottimismo, lasciando presagire un campionato da protagonisti e non da semplici partecipanti. Una sensazione, questa, confermata da un’affluenza al Sant’Elia che ha superato le più rosee aspettative in occasione del match interno contro il Crotone, a confermare il cauto ottimismo che circonda l’universo Cagliari. E pazienza se il clima di serenità è stato minato, sia in occasione dell’incontro con il Crotone che dell’amichevole con il Saragozza, dalla contestazione della Curva Nord – o di una parte di essa – ancora inviperita dopo la retrocessione e perciò estremamente critica nei confronti della dirigenza (opinione lecita) anche a causa del mancato rinnovo di Andrea Cossu (critiche decisamente opinabili). Sarà compito di Rastelli e dei suoi ragazzi dar seguito a questa fiducia con ulteriori prestazioni convincenti, memori del fatto che le stagioni soddisfacenti si sono sempre basate su un rapporto squadra-tifoseria solido e sanguigno.
Perchè Cagliari e i suoi tifosi sono così, concedono cautamente la loro fiducia e tanto meno il loro entusiasmo, ma riescono ad accendersi davanti ad una squadra garibaldina, non necessariamente vincente ma in grado di esprimere sul rettangolo verde l’orgoglio che caratterizza i suoi sostenitori, creando così un vincolo che unisca il campo agli spalti.
Merita una nota a parte il plauso doveroso ai tifosi del Cagliari, in trasferta a Terni lo scorso sabato, per l’eleganza e la compostezza mostrata davanti alla tragedia che ha scosso la curva e tutta la città umbra. Il rispetto e il silenzio davanti alla scomparsa di un tifoso ternano, la condivisione di un momento dal valore infinitamente superiore rispetto ad una partita di calcio, e i reciproci applausi, tra le due tifoserie, certamente più importanti di un qualsiasi gol. A dimostrazione che si può vincere al di là del risultato.
Stefano Sulis