Roster completo, ora la Dinamo pensa al marketing: dal Giappone arriva il play Yuki Togashi
Che Stefano Sardara, presidente della Dinamo Sassari, avesse un debole per il mercato orientale lo si era capito un anno e mezzo fa, quando – a pochi giorni dall’inizio dei playoff – venne annunciato nella sorpresa generale l’ingaggio di Qiu Biao, anonima ala cinese mai scesa in campo in gare ufficiali e ben presto caduta nel dimenticatoio. Un’operazione, quella, chiaramente dettata da un’abile strategia di marketing, piuttosto che da una reale volontà di rinforzare un roster che si apprestava (invano) a contendere lo Scudetto all’EA7 Milano. Durante la presentazione dell’ex Zhejiang Chouzhou, infatti, Sardara annunciò anche una tournèe in Cina, di cui però non ci sono tracce. Così come di Qiu Biao, tornato dopo qualche mese nel Paese natio.
Nonostante il primo tentativo non si sia rivelato propriamente un successo, la Dinamo Sassari ora ci riprova con Yuki Togashi, playmaker giapponese classe 1993. Il club di via Nenni ha ingaggiato l’esterno tascabile (167 cm di altezza) nativo di Niigata per – si legge in un comunicato stampa non esattamente chiaro, sia nella forma che nella sostanza – “una fase di training che concretizzerà il progetto biancoblù di apertura all’Oriente e di costruzione di un importante impianto di sperimentazione e verifica di compatibilità tra il modello europeo e quello dei campioni emergenti del Sol Levante”.
Levando gli orpelli di un lessico forse più adatto a una delibera comunale che all’annuncio dell’ingaggio di un atleta, quello che rimane è – probabilmente – un nuovo accordo volto a promuovere turisticamente Sassari e la Sardegna in Giappone. Mossa senz’altro lodevole e pionieristica, che conferma la Dinamo Sassari come la società più dinamica del panorama isolano (e non solo) per ciò che riguarda l’apertura verso i mercati emergenti.
Se invece l’idea è veramente quella di scovare dei “campioni emergenti” nel Sol Levante, è lecita qualche perplessità, data la storica inconsistenza del Giappone in ambito cestistico. Nei prossimi giorni, magari, il sodalizio sassarese chiarirà meglio i contorni dell’operazione.
Di seguito, il curriculum di Togashi:
“Nel 2009 dal Giappone si trasferisce negli Stati Uniti, dove frequenta il Montrose Christian School di Rockville, nel Maryland, il liceo da cui provengono Kevin Durant, Terrence Ross e Greivis Vasquez. Nel 2012 sceglie la bj league, dove con gli Akita Northern Happinets nell’ultima stagione mette a statistica, come giocatore più giovane nel quintetto ideale del torneo, 16.3 punti e 7.6 assist di media, e conquista il titolo di MVP dell’All-Star Game giapponese con 23 punti e 5 assist. Nella finale per il titolo, conquistato dagli avversari del Ryukyu Golden Kings, il suo bottino personale è di 30 punti. Lo scorso anno la chiamata in Nba con i Dallas Mavericks che lo firmano all’indomani della straordinaria performance che il piccolo nipponico aveva messo a segno per loro durantela Summer League di Las Vegas quando nel match contro gli Hornets, Togashi segna 12 punti in 11 minuti, infiammando il Cox Pavilion e mettendosi in luce sulla scena del grande basket mondiale. Qualche mese dopo viene selezionato dai Santa Cruz Warriors in D-League e successivamente entra in casa Texas Legend con cui gioca 25 gare”
Roberto Rubiu