Procuratori frenetici, col cellulare in mano, che entrano ed escono con i loro assistiti, con fare da stars hoollywoodiane destreggiandosi in mezzo alla folla di fan e giornalisti, i quali a loro volta sono impegnati nella disperata ricerca di notizie fresche da inviare in “esclusiva” alle loro redazioni. Gli svincolati li guardano in disparte, per
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Radja Nainggolan, si è chiusa la telenovela che lo riguardava
Procuratori frenetici, col cellulare in mano, che entrano ed escono con i loro assistiti, con fare da stars hoollywoodiane destreggiandosi in mezzo alla folla di fan e giornalisti, i quali a loro volta sono impegnati nella disperata ricerca di notizie fresche da inviare in “esclusiva” alle loro redazioni. Gli svincolati li guardano in disparte, per loro, forse, ci sarà un momento di celebrità, e qualche trafiletto, a fine agosto, con gli ultimi colpi di mercato lowcost.
I Direttori Sportivi ammiccano alle telecamere: son loro i veri protagonisti del pre-campionato. Da loro dipenderà il futuro della società, dalle loro pubbliche relazioni le speranze dei tifosi. Lo sanno, e gongolano. Non concedono interviste, non lasciano dichiarazioni, non hanno tempo. Dirette, “bombe di mercato”, annunciate e smentite. Nomi roboanti, “rumors” che alimentano e cullano i sogni, dei tifosi, in notti di mezza estate, vissute tra news e sparate, inevitabili quando i cosiddetti “siti specializzati” esigono e attuano una produzione a ritmi “cinesi”.
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Capozucca, Giulini e Rastelli: nuova triade del Cagliari
Lettori sempre aggiornati, spesso più degli addetti ai lavori, in attesa del nome giusto capace (forse) di cambiare volto alla squadra, che non arriverà quasi mai. Il calciomercato è entrato nel vivo, tempo di speranze e aspettative, miraggi e delusioni. Tempo in cui tutti, nessuno escluso, si sentono dirigenti lungimiranti, attenti conoscitori di mercato, consiglieri fidati, fantallenatori e fantapresidenti della propria squadra del cuore. Tempo in cui il futuro è certamente roseo, poi arriverà il campo…
Il Cagliari si è tuffato in questa sessione di mercato con un nuovo ds, Stefano Capozucca. Dirigente capace e navigato, conoscitore del calcio di cadetteria e dell’intricata rete di mercato che sottende il mondo del calcio. E’ suo il compito di allestire una squadra valida per la stagione della risalita. Ed è lui il primo a dover confermare, smentire o delucidare sulle mille voci che riguardano le strategie della società rossoblù. Più o meno fondate, ma presenti, in attesa di uno sviluppo che, come sempre, troverà consensi e feroci critiche.
FIGLIOL PRODIGHI SARDI. Cresciuti calcisticamente in Sardegna, poi costretti ad andare via per consacrarsi. I figliol prodighi sardi ritornano periodicamente (più a parole che concretamente) nell’orbita Cagliari. A gennaio scorso sembrava quasi fatta per Matteo Mancosu (1984, Bologna), ma Tommaso Giulini si tirò indietro di fronte alle richieste del Trapani e alla carta d’identità del ragazzo. Le magre di Bologna, dove Mancosu ha trovato moneta sonante ma non soddisfazioni, abbassano il luccichio dell’ex capocannoniere della cadetteria. Non è una prima scelta nemmeno Simone Aresti (1984, Pescara), anche se si continua a tenere in un angolo la possibilità di scambiarlo con Alessio Cragno, investimento rossoblù di dodici mesi evidentemente non ritenuto azzeccato, se si continua a lavorare per altri guardiani della porta (l’ultimo è Sebastian Frey). Aresti si è ben comportato tra i pali, così come Mauro Vigorito (1990, Vicenza), ad un passo dalla promozione in Serie A dopo essersi guadagnato i galloni di titolare al Vicenza. Al di là delle parole di circostanza sul piacere che avrebbe nel vestire la maglia del Cagliari, la pista è tutt’altro che calda. Difficile anche che si arrivi ad Andrea Cocco (1986, Vicenza), capocannoniere della serie cadetta (19 gol in campionato, 1 nei Playoff) che come Mancosu nell’ultimo anno solare ha tanti estimatori e cerca il contratto pesante della carriera. Sarà l’anno giusto per tornare nella terra natìa?
I NOMI SEMPITERNI. Passano le stagioni, cambiano presidenti, allenatori, direttori sportivi ma i nomi accostati al Cagliari, relativi al reparto avanzato, rimangono gli stessi. Granoche, Cacia, Ardemagni e chi più ne ha più ne metta, con Avenatti che sarebbe cavallo di ritorno per quanto riguarda i rumors estivi. Per gli amanti del calciomercato del Cagliari sono degli “evergreen”, mai fuori moda. Vociferare su di loro, non è mai sbagliato, si va sul sicuro. Pupilli di Massimo Cellino, da tempi immemori, nessuno dei tre, si è avvicinato, ancora, a sposare il sodalizio rossoblù. Se prima venivano visti come dei ripieghi d’eccellenza, per la serie A, ora, con la retrocessione, fanno più gola che mai. In caso di mancato acquisto di uno dei tre, ne sentirete parlare ancora a gennaio o a giugno, la prossima stagione.
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Federico Melchiorri, nuovo acquisto del Cagliari con provenienza Pescara
GIOVANI PROMESSE. Immancabili, piatto sfizioso, a sorpresa nel menù del mercato. L’ex presidente, Massimo Cellino, aveva abituato tutti a colpi dal nome esotico, sudamericani di frontiera, spesso uruguagi semi-sconosciuti. Più volte è riuscito nell’intento di sbancare il jackpot, realizzando il cosidetto “colpaccio”. Li ha cullati, valorizzati e venduti, al miglior offerente, a peso d’oro. Non si contano le volte in cui ha dovuto ripiegare, rispedendoli al mittente in voli anonimi, come il segno lasciato nella città. Il nome accostato ultimamente al Cagliari è Gaston Camara, classe 1996, scuola Inter. Gli obiettivi primari del Cagliari ora sono altri. Si cercano garanzie, in un momento in cui azzardare non è consigliabile, soprattutto sulla linea verde dei nerazzurri. L’asse Inter-Cagliari, la scorsa stagione, non ha dato i risultati sperati. Il rendimento di Longo, Crisetig e Benedetti è stato, di gran lunga, al di sotto delle attese. Uomini che, se dovessero salutare, non lascerebbero troppi rimpianti, anche se il mediano fece bene in cadetteria a Crotone, e potrebbe risorgere senza l’ingombrante presenza di Daniele Conti e con fiducia rinnovata.
UOMINI D’ESPERIENZA. La società, in questa stagione, vira su di loro. Non si cercano campioni o nomi altisonanti, ma uomini che diano certezze in campo e nello spogliatoio. Dopo l’addio di Daniele Conti, caccia a chiocce e leader. Si son sentiti dagli altoparlanti del mercato i nomi di Nicolas Spolli, non riscattato dalla Roma, e al quale lo scandalo Catania potrebbe consigliare di cambiare rotta. E poi ci sono Claudio Terzi (anch’egli coinvolto in passato nel calcioscommesse), difensore 31enne di proprietà del Palermo, e Federico Ceccherini.
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Sau e Rossettini in allenamento
SOGNI. Il palcoscenico della B non smorza i sogni. Un nome capace di far sognare la piazza deve esserci, non può mancare. Potrebbe essere Marco Storari (ma occhio, come detto, a Sebastien Frey), pensiero concreto del Cagliari nonostante le smentite di facciata. Colui che nel 2008 contribuì al miracolo salvezza avrà voglia di tornare in Sardegna scendendo di categoria dopo i fasti da riserva di Buffon alla Juventus? Ritornando indietro di un anno, non possiamo non ricordare la vicenda di un altro portiere attempato e dal passato illustre, prossimo ad indossare la maglia rossoblù e poi sparito prima che SardegnaSport.com vi rivelasse i problemi cardiaci: si trattava di Manuel Almunia.
Dal calderone di mancati acquisti (Arini e Migliaccio su tutti) e obiettivi – c’è anche Fabio Pisacane, di cui vi parlammo in principio della trattativa Rastelli, e che potrebbe arrivare via Chievo – vengono fuori le certezze: Come Luca Rossettini (va al Bologna), anche Radja Nainggolan, da martedì notte, non è più rossoblù; si accasa alla Roma in coppia con Victor Ibarbo, mentre Davide Astori torna al Cagliari in attesa di trovare una sistemazione (occhio alla Juventus di Allegri se non sarà estero). Antonio Barreca, classe 1995, arriva in prestito con diritto di riscatto per i sardi e contro riscatto per il Torino (proprietario del cartellino), in cambio di Danilo Avelar, che saluta definitivamente. Federico Melchiorri è il primo rinforzo per l’attacco, si vedrà con quali partner, se (tra gli altri) i confermati Diego Farias e Marco Sau o qualche faccia nuova a comporre la rivoluzione giuliniana.
Fiorenzo Pala