Serie D – Ottimo ruolino, per le galluresi in festa nuova giornata campale. Calvario Selargius, Nuorese a riposo?
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Daniele Molino, numero 10 dell’Olbia
Bando alle ciance, l’Olbia è la squadra del momento nel girone G di Serie D. Nel big match contro Fondi vince e convince, conquistando il sesto trionfo consecutivo tra le mura amiche. Trionfano anche il Budoni e l’Arzachena, inarrestabili per le modeste Astrea e Aprilia. Il sogno playoff per loro continua. Termina (salvo miracoli) invece per la Nuorese, che perdendo contro il San Cesareo si ferma a quota 45 punti, al nono posto, rinviando così al prossimo anno l’obbiettivo promozione. Male anche stavolta il Selargius, che non va oltre l’1-1 contro il malconcio Anziolavino, che in Sardegna ha rischiato fino all’ultimo di non presentarsi e invece ha anche sfiorato la vittoria.
Olbia rullo compressore. Contro il Fondi non ci sono Steri e Kalì, ma c’è Molino in giornata di grazia, e all’Olbia basta così. Dopo poco più di dieci minuti è difatti il fantasista di casa che inventa un lancio per il compagno di merende, Mastinu, che è solo da infilare in porta. L’ex Arzachena e Budoni ovviamente non sbaglia. Gara vibrante, Fondi coriaceo e di qualità, seppur impreciso e fragile di fronte alle offensive dei bianchi, che hanno offerto calcio champagne. L’Olbia è in salute e non vuole fermarsi, davvero clamorosa la metamorfosi gallurese, passata da un inizio balbettante all’avvicendamento in panchina, che in inverno aveva portato addirittura ad un peggioramento del ruolino. Ora i ragazzi di Biagioni volano, sono già pronti a fare le valigie per volare alla volta di San Cesareo, terzo in classifica con solo due punti di vantaggio. Un big match decisivo per il terzo posto, che significherebbe dover giocare una partita in meno ai playoff. L’Olbia deve confermare di essere la squadra più in forma del torneo, senza assolutamente sottovalutare l’avversario, che sarebbe un errore capitale. Però sapere di avere tutte le carte in regola per vincere è una responsabilità, e i galluresi dovranno essere bravi a non sciupare tutto.
Arzachena più forte di vento e Aprilia. Piotr Braniki ha fame di gol. E’ lui che porta in vantaggio gli smeraldini, impegnati contro un Aprilia con poco da chiedere al campionato. Il gol è di pregevole fattura, un piattone sotto la traversa, ma è solo un assaggino rispetto alla prelibatezza del raddoppio firmato Manzini: punizione da 25 metri e palla che si insacca in rete dopo aver colpito la traversa, lasciando il portiere inerme. Tutto ciò è accaduto la prima mezz’ora di gioco, i restanti sessanta minuti sono stati semplice controllo. La classifica dice quinto posto a pari punti con l’Ostia Mare, qualcosa di semplicemente impensabile ad inizio stagione. La prossima sfida per Arzachena sarà una trasferta lunga poco più di un’ora di pullman, a Nuoro, contro i neroverdi di Mariotti che ormai al campionato hanno poco da chiedere. I Giorico’s boys viaggiano su un sottile filo, ad un passo dall’impresa come alla fine del sogno, ma hanno il dovere di provarci fino in fondo.
Budoni, tanto segnano sempre loro. No, non siamo noi ad essere noiosi, sono loro che continuano a far sì che siano gli unici di cui si parli quando bisogna raccontare le imprese del Budoni. Villa e Fontanella, i gemelli del gol sbarcati in Gallura per regalare ai loro tifosi gioie su gioie. Siamo a 42 gol in due su 60 totali della loro squadra, numeri da far invidia al più spietato dei serial killer. Stavolta la vittima è l’Astrea, che ne prende 5: tre da Fontanella e due da Villa. La doppietta di Giuntoli serve solo a sporcare il tabellino, il 5-2 non ha lasciato scampo. Parlare di sesto posto ad inizio stagione sembrava mera utopia, mentre attualmente, con una lunghezza in meno dei cugini smeraldini, la posizione in classifica è proprio quella. Domenica con l’Anziolavino, mentre i verdi saranno impegnato nel derby con la Nuorese, ci sarà la ghiotta occasione di sorpasso e nessuno ha intenzione di sprecarlo.
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Nyamekeh del Budoni
Nuorese, fine del sogno. Merlonghi, attaccante del San Cesareo, era in grande forma e la Nuorese ne ha fatto le spese. Sono stati due i gol per lui, abbastanza per vincere la gara e spegnere il sogno playoff dei sardi. Tutto inutile il temporaneo pareggio di Cadau, se non per l’onore di averci provato sino all’ultimo. Sono nove i punti che servono alla Nuorese per poter sperare in una post-season, ma considerando che sono tre le partite che mancano alla fine della stagione, l’impresa appare praticamente impossibile. La testa è alla prossima stagione, e il presidente ha già chiarito di volerci assolutamente riprovare. Tuttavia tra le tre gare mancanti, due sono derby, e i tifosi hanno voglia di concludere con il sorriso. Stiano quindi in guardia gli avversari perché Jeda e compagni hanno altrettanta voglia di accontentarli.
Il Selargius continua ad annaspare. Il pareggio dei selargini fa notizia, non solo perché è arrivato dopo una clamorosa sfilza di sconfitte consecutive, ma perché è stato raggiunto per un soffio contro una squadra in piena crisi, che inizialmente sembrava non dover nemmeno affrontare l’ultima trasferta in Sardegna della sua affannosa stagione. Non che quella dei granata sia migliore, caratterizzata da un girone d’andata sorprendente in mezzo a problemi economici e promesse non mantenute, fino al prevedibile crollo post-dicembre, con una rosa sostanzialmente invariata ma fiaccata da peripezie di tutti i tipi. Sono arrivate caterve di gol al passivo, prestazioni non all’altezza e le polemiche contro l’arbitro condotte a singhiozzo da mister Zeman. Domenica contro l’Anziolavino, il gol di Chelo in risposta a quello di Nanni è servito per evitare l’ennesimo disastro, null’altro. Retrocessione diretta quasi certa per il Selargius, ma la truppa di Zeman vuole provare il miracolo, già da domenica prossima in casa dell’Aprilia.
Oliviero Addis