Dinamo Sassari, Sacchetti: “Ecco perché Vanuzzo giocava meno. Spero di non vedere differenze tra italiani e stranieri”
“I presupposti sono i soliti. Siamo sempre a raccontare le stesse cose, ovvero che quando difendiamo e abbiamo l’atteggiamento difensivo giusto tiriamo fuori delle buone prestazioni, pur senza strafare. Mercoledì non abbiamo subito troppo il gap fisico, cosa che invece era successa a Podgorica”. Comincia così la conferenza stampa di Meo Sacchetti, a due giorni dal match casalingo della sua Dinamo Sassari contro Pistoia.
Si riparte da quelle scelte, operate in Eurocup, con l’alto minutaggio dato alle cosiddette riserve. “Non so se sia stato un segnale. C’è stato il recupero di Jack Devecchi, che è fondamentale, ora deve tornare sui livelli migliori. Di Vanuzzo si è detto tutto, ogni parola è superflua sul suo conto, lo conoscete meglio di me perché lo vedete da 9 anni su questa scena”.
Come sta Jeff Brooks? “L’importante ora è vederlo di persona. Quando comincerà ad allenarsi con noi capiremo in che condizioni è, e allora potremo pensare a quando sarà di nuovo della truppa. Non si esce da un infortunio così in 10-15 giorni, quindi bisogna andarci coi piedi di piombo. Il fatto che sia nel gruppo è però importante”.
Di nuovo l’apporto di Vanuzzo e si è visto come il capitano sia ancora in grado di incidere sui due lati del campo. “Diciamo subito una cosa così chiudiamo il discorso su Vanuzzo: lo scarso minutaggio riservatogli era dovuto al bisogno di integrare Miroslav Todic, facendolo giocare più di quanto meritasse per farlo entrare meglio nella chimica di gruppo. Io ho fatto subire questa situazione a Manuel, perché mi serviva per far entrare Todic dentro un sistema nonostante non lo meritasse, alla luce delle sue prestazioni. Poi Todic ha fatto altre scelte, se ne è andato e Vanuzzo non ha mai perso affidabilità, spero abbia capito la mia scelta e questo discorso che sto facendo a voi”.
Si può parlare di impostazione tattica diversa da parte della Dinamo Sassari. Ci sono 11 uomini che prendono parte alla rotazione, con l’impiego ben distribuito. “La risposta di mercoledì è stata quella di una grande presenza da parte dei giocatori impiegati. L’impostazione dell’aspetto difensivo, dell’uno contro uno, è stata importante. Abbiamo già fatto 15-16 partite di campionato, quello che ho regalato a certi giocatori è stato regalato, ora chi ha capito bene, sennò si fanno altre scelte. E mercoledì si è visto. In questi anni ho sempre dato molta fiducia ai giocatori più importanti, a discapito di qualche altro. Quando uno dà si aspetta di ricevere, se non riceve cambia strada”, il messaggio molto chiaro di coach Meo.
Sulla partita di mercoledì scorso in Eurocup: “Non ci sono fotocopie di partite l’una dall’altra, dipende dalle situazioni, dagli avversari. Sicuramente l’approccio dei giocatori, italiani e non, è stato quello giusto. La difesa di Dyson e Sosa non è una novità, contro il Buducnost abbiamo visto una bella presenza da parte di tutti. Abbiamo giocato, talvolta seppur non spesso, con più di due italiani in quintetto, spero di arrivare presto ad avere lo stesso contributo da italiani e stranieri, non ci deve essere differenza tra essi”.
A Sassari arriva Pistoia, formazione ostica soprattutto quando gioca tra le mura amiche. All’andata fu volata premiante per i sardi. Stavolta ci sarà Valerio Amoroso. “Abbiamo l’esempio dell’Eurolega, dove ci siamo scontrati con giocatori dalla grande mole. Il campionato italiano non sempre ti mette al cospetto di lunghi tanto fisici. Amoroso ha tiro da tre e presenza interna. Partiamo sempre dal presupposto che gli avversari contano, ma tutto comincia dall’atteggiamento nostro. Se noi giochiamo come sappiamo non dobbiamo temere nessuno, poi si può anche perdere, come è giusto che sia nello sport”.
dall’inviato Fabrizio Pinna