Basket in carrozzina – Dinamo Lab, Serie B-allenamento: “Non facciamo sport-terapia. Maglia biancoblù come quella della Nazionale”

Marco Bergna
Da quest’anno parte anche il progetto Dinamo Lab fa parte della realtà Dinamo Sassari. La squadra guidata da coach Marco Bergna, nettamente superiore al livello del campionato di Serie B che è partito sabato scorso, è stata presentata oggi al fianco di Stefano Sardara: “Faccio il padrone di casa soltanto perché Dinamo, all’interno delle sue attività, ha anche Dinamo Lab, un’attività congiunta e sinergica che già negli anni scorso avevamo percorso con altre attività. Molti individuano il basket in carrozzina come una sorta di linea di demarcazione tra il sociale, il necessario e lo sport. Per noi il basket in carrozzina è sport a tutti gli effetti, e sabato alle 15 saremo presenti alla partita dei ragazzi di coach Marco Bergna. Vogliamo conquistare la Serie A, crediamo possa essere un progetto importante a livello sportivo. Non è una realtà che fa attività sociale, ma fa sport”.
“Fare sport a livello dilettantistico non è facile, quando si spostano energie anche economiche importanti per esso, non è piacevole leggere certe chiacchiere da bar sui giornali, ai quali non voglio dedicare altro spazio. Siamo riusciti a portare a casa diversi sponsor, puntiamo alla promozione e crediamo nel progetto”, il pensiero di Sardara.
Così coach Marco Bergna. “Siamo partiti con una vittoria – dice – credo sia il modo migliore per cominciare. Siamo arrivati ad ottenere questo rapporto con la società Dinamo Sassari. Il nostro non è sport-terapia, il basket in carrozzina si è evoluto, non è ancora arrivato al professionismo puro, ma facciamo passi da giganti. E’ un progetto vero e serio, noi adesso vogliamo arrivare in Serie A, e poi da lì crescere ancora, speriamo”.
Ancora Sardara: “Il lessico tra di noi è normalissimo, talvolta ironico, ma è il modo che abbiamo di affrontare la questione”, dice a proposito di qualche battuta che potrebbe urtare i benpensanti. Non è un declassamento partire dalla Serie B? “Era il massimo che potessimo fare – dice Sardara – non c’erano altre strade, vorrà dire che la Serie A la conquisteremo sul campo. Quando ci sono altre realtà, rilevare la società è complicato, è venuta meno una realtà storica e quindi non c’erano presupposti diversi”. C’è la possibilità di coinvolgere altri giocatori sardi? “Quando parliamo di progetto – spiega ancora il numero uno della Dinamo Sassari – intendiamo proprio l’allargamento della base. A Olbia siamo riusciti ad avere ottimo successo, vogliamo dare una bella opportunità a quei ragazzi che hanno avuto la sfortuna di inciampare nella disabilità”.
Campionato a quattro gironi, necessità organizzativa, economica e logistica. Dinamo Sassari nel girone C, quello del centro-sud. Rosa nettamente più forte rispetto al campionato di Serie B. “Domenica scorsa, alla partita di esordio, – dice Fabio Raimondi – quando ho indossato per la prima volta la maglia della Dinamo ho provato le stesse emozioni della mia prima volta con la maglia della Nazionale. E allora mi piacerebbe che anche i tifosi provassero le stesse emozioni e ci sostenessero con la stessa passione con la quale sostengono la prima squadra. D’altra parte l’unica differenza tra noi e loro è che loro giocano in piedi e noi seduti”.
Appuntamento sabato alle ore 15.30 al Pala Serradimigni di Piazzale Segni