Qui Novara – Toscano vara il tridente, ma la Torres può far male…psicologicamente!
Avevano la testa alla Serie B e forse anche per questo hanno fatto fatica a calarsi nella parte e a trovare il giusto ritmo. Il Novara di Domenico Toscano, da tutti indicato come la squadra da battere del girone A, arriva a Sassari forte di un ritrovato vigore dopo aver inflitto un sonoro 4-0 al Pavia nell’ultimo turno. Eppure, in classifica, i piemontesi registrano un meno uno sulla Torres che lascerebbe intendere che al “Vanni Sanna” non si disputerà una partita dall’esito scontato. Già, perché gli azzurri dispongono sì di una rosa dalle qualità eccelse per la categoria, ma la stessa categoria hanno dimostrato di patirla nelle circostanze in cui l’avversario (Cremonese e Pro Patria ne sono stati gli esempi) ha saputo disporsi compatto e chiuso in fase difensiva, tanto da rendere quasi nulla la pericolosità di un tridente poderoso quale quello composto da Gonzales, Evacuo e Corazza, elementi da un bottino potenziale minimo di 35 gol a stagione. Qualcosa, insomma, in cui la Torres di Costantino ha manifestato di saper essere maestra: episodiche dormite difensive a parte, sempre solida e corta nelle distanze tra i reparti, capace di tesaurizzare la filosofia del prima non prenderle e poi darle. Il tecnico calabrese è solito schierare i suoi uomini con un 3-4-3 non eccessivamente spregiudicato, visto che gli esterni di centrocampo sono incaricati per lo più di presidiare la zona nevralgica e di aiutare in fase di ripiegamento. I piemontesi cercheranno di fare la partita, di aggredire e di sbloccarla al più presto per stanare i rossoblù, anche perché sinora le pecche della squadra sono
emerse proprio per l’estremo nervosismo legato alla poca pazienza nel cercare la via della rete e per la bassa qualità di una difesa che rappresenta a tutti gli effetti il punto debole della corazzata. Con Bergamelli out per un infortunio addominale, a maggior ragione. Toscano ripartirà i suoi uomini nel consueto schema che prevede Tozzo tra i pali, Martinelli, Freddi e Beyé in difesa, Garufo e Garofalo rispettivamente sugli esterni destro e sinistra, Pesce e Miglietta interni di centrocampo e il trio d’attacco che sarà composto da Corazza, Evacuo e uno tra Gustavo (in leggero vantaggio) e Gonzales. E sono proprio gli assi davanti, come detto, che faranno dormire sonni poco tranquilli a Migliaccio e compagni: se Evacuo non lo si scoprirà certamente domani pomeriggio (piuttosto verranno gli occhi lucidi per il ricordo che ha lasciato), osservato numero uno dovrà essere l’ex attaccante di Portogruaro e Sud Tirol, autentico cecchino d’area, magari poco appariscente ma letale come pochi sotto porta, mentre un occhio di riguardo meriterà anche l’argentino ex Palermo, irriconoscibile nelle ultime due stagioni ma pur sempre il giocatore capace di trascinare il Novara in Serie A quattro stagioni or sono.
Con Buzzegoli e Ludi assenti di lungo corso, una curiosità salta agli occhi osservando le precedenti uscite: questo Novara non ha un capitano designato. Una scelta che – dicono dalle parti del “Piola” – si lega al fatto che mister Toscano voglia cercare di responsabilizzare al massimo tutti i giocatori. Rientrante, ad ogni modo, la fascia dovrebbe indossarla proprio l’altro grande ex di giornata, Simone Pesce, giocatore di classe superiore alla media ma che nelle ultime due annate è calato vistosamente, specie anche a causa dell’infortunio al ginocchio occorsogli nella scorsa stagione per il cui recupero vennero bruciati i tempi. Anche lui, come i compagni, ha fatto fatica a digerire il mancato ripescaggio, a maggior ragione se si considerano i campionati di Serie A disputati più che egregiamente. Ed è proprio su questa debolezza psicologica che la Torres deve puntare se vuole riuscire a fermare il Novara e a ristabilire l’antica sentenza “All’Acquedotto non si passa”: dimostrare a chi è più bravo sulla carta che in Serie C e a Sassari in particolare nessun risultato deve mai darsi per scontato.
Matteo Sechi