Cagliari, panchina corta anche con Zeman? No, ma niente liberalizzazione…

Il nodo panchina corta a Cagliari? Non è del tutto sciolto, ma il comandamento non c’è più

La panchina dello stadio Sant'Elia (FOTO: ROBERTO RUBIU / SARDEGNA SPORT)

La panchina dello stadio Sant’Elia (FOTO: ROBERTO RUBIU / SARDEGNA SPORT)

Cresce l’attesa per Sassuolo-Cagliari, primo impegno per i sardi nella Serie A 2014-2015. Si parte con una trasferta ostica contro una squadra di pari livello e probabilmente con molti lati in comune rispetto ai rossoblù. I quali cominciano un nuovo corso fatto di tante scommesse e curiosità. Sin dai primi mesi di vita del Cagliari targato Tommaso Giulini, sono state molteplici le domande che i tifosi e gli addetti ai lavori si sono posti su ciò che potrebbe cambiare rispetto al passato, e gli addetti ai lavori in primis hanno notato come le evoluzioni siano all’ordine del giorno, non solo (anzi) dal punto di vista tecnico. Tra gli aspetti toccati c’è stato (e c’è tuttora) quello legato alla panchina corta, un must della gestione Cellino, che mai si era mosso dalla regola di mandare al fianco del mister i canonici sette giocatori, non uno di più. Questo in barba alla “liberalizzazione” che da qualche anno permette di mettere a referto tutta la rosa dando all’allenatore la più ampia possibilità di scelta durante le partite.

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Un comandamento che né Lopez né Pulga avevano mai potuto scalfire, e che come molte altre cose è caduto. In ogni caso, dal pullman del Cagliari non si vedrà una comitiva chilometrica, e la prima partita di Coppa Italia l’ha dimostrato. Non c’è più la tassatività, ma il principio concordato da Zdenek Zeman, Francesco Marroccu e Tommaso Giulini è quello di evitare “gite enogastronomiche”, citando l’infelice definizione data qualche anno fa dall’ex patron della Virtus Bologna Claudio Sabatini (si parlava delle poche ambizioni europee del club bianconero). Ci sarà il criterio della meritocrazia alla base delle scelte su convocati e undici titolare, ma se necessario si porterà a disposizione il maggior numero di elementi possibili, evitando così gesti autolesionistici visti in passato, quando alcuni ruoli risultavano a tutti gli effetti sguarniti, costringendo ad adattare giocatori subentranti. Insomma, niente restrizioni forzate, ma nessuno avrà il biglietto (aereo o per il Sant’Elia) assicurato, rischiando di rimanere fuori anche se perfettamente disponibile dal punto di vista fisico.

Giovanni Franceschi

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