Verso Genoa-Cagliari – Un balletto dal quale pescare e una progettualità che non c’è
Al “Ferraris” di Genova, tinto di rossoblù, il Cagliari non ha avuto grande fortuna nel recente passato. Sovente schiacciato dall’ambiente, il club isolano ha raccolto poco sotto la Lanterna, e da quando è tornato in Serie A (2004) le sfide col Grifone sono spesso andate in scena in momenti della stagione dove la classifica aveva peso relativo (ergo: nullo). Proprio come avverrà alla vigilia di Pasqua, con un Cagliari salvo (da tempo) autorizzato solo dalla matematica a sbandierare l’anacronistico motto “ci serve ancora qualche punto”. Il Genoa prova ad agitare la bandiera della rivincita (vedi gara d’andata) per trovare motivazioni e riscatto dopo l’ultimo mese negativo.
Genoa col problema del gol e invitato dai tifosi a battere il Cagliari, perché davvero quell’espulsione di Manfredini inventata per il guazzabuglio con Conti non è andata giù. Al Sant’Elia decise in modo salvifico Marco Sau, atteso al gol e schierato con Ibarbo e Ibraimi. Quel trio d’attacco che, rigore escluso, a Reggio Emilia a tirato in porta una volta sola (Ibarbo, al 90′) ed è apparso abbandonato al suo destino. Al “Mapei Stadium”, infatti, il Cagliari si è palesato come sfilacciato, senza idea di gioco e spaccato in tronconi. Difesa a quattro bloccata e i terzini, pur con un volenteroso Murru, sempre ancorati al fianco dei centrali. Mediana a tre incapace di dare profondità e sostegno alla proposta di gioco, affidata alle folate di Ibarbo in nome del binomio trasferta-contropiede, alle invenzioni di un depresso Sau e al modesto Ibraimi.
Alla vigilia di Genoa-Cagliari il dubbio è su chi tra Cabrera (che ha lasciato Reggio Emilia scuro in volto), Eriksson, Ibraimi e Tabanelli si accomoderà in panchina, considerato Conti inamovibile davanti alla difesa e Cossu ai margini. Attenzione, però, che le convocazioni del sabato hanno visto inseriti in lista anche Dessena (“Se c’è è perché può giocare”, ha detto Pulga), Nenè e Pinilla. Impossibile che venga proposto dall’inizio l’esperimento con Avelar-Murru nella stessa fascia, perché il sardo è fuori dai convocati, mentre in porta potrebbe essere la volta di Silvestri. In un finale di stagione che ha poco da dire, giusto provare gli elementi accantonati durante l’anno, e magari con maggiore coraggio e progettualità ci si potrebbe anche spingere a mandare nella mischia qualche giovane da svezzare che sicuramente non farebbe peggio dei modesti elementi proposti nei mesi scorsi.
Fabio Frongia