Aldo Firicano: “Torres, la più in forma. Io a Cagliari? Con Cellino non corre buon sangue”
La sfida fra Torres e Pergolettese, valida per la tredicesima giornata di ritorno del campionato di Lega Pro Seconda Divisione, non è una semplice gara. Sarà una partita molto particolare, che vedrà ritornare da avversario il tecnico gialloblù cannibale Aldo Firicano. Da giocatore, nel ruolo di difensore, ha legato le pagine più belle della sua carriera proprio in Sardegna, divenendo, negli anni ’90, una delle bandiere del Cagliari di Carletto Mazzone. Un mezzo derby, dunque, per colui che nel recente passato avrebbe potuto sedere sulla panchina sassarese.
“Non sarà facile – commenta – affrontare la Torres. E’ la squadra più in forma del momento. Nel girone di ritorno è quella che ha fatto più punti ed è l’unica che non ha ancora perso nel 2014. E’ una squadra ricostruita completamente rispetto a quella dell’andata, si è rinforzata notevolmente. Dopo Bassano abbiamo un altro turno molto proibitivo, prepareremo la partita a partire da quello che di buono abbiamo fatto domenica”. Dopo la Pro Patria e prima della Pergolettese, l’allenatore siciliano, nativo di Erice, è stato per due volte vicino alla panchina della Torres, in estate e a novembre dopo l’esonero D’Adderio. “C’è stato un contatto ma per vari motivi la trattativa non è andata in porto”.
Ultima stagione per la Seconda Divisione Lega Pro, la vecchia C2 che sarà assorbita dalla Prima Divisione e formerà un unico campionato. “Questo è un campionato anomalo – prosegue l’ex rossoblù – un campionato killer che farà molto vittime. Detto questa premessa la riforma era necessaria anche se dolorosa, da un punto di vista. Molte squadre scenderanno nei dilettanti, noi siamo in piena lotta per evitare la retrocessione, sappiamo cosa stiamo passando”.
Il nome di Firicano è legato al Cagliari. “Sono stati anni di successi – prosegue – dove dalla Serie B siamo giunti alla semifinale di Coppa Uefa. Era una squadra, quella allenata da Mazzone, con giocatori di livello internazionale come Matteoli, Francescoli e Fonseca. E’ stato dopo quello di Riva, il Cagliari più forte della storia. Fra i compagni di squadra Francescoli è stato quello con più talento, un giocatore straordinario dotato di classe pura, è stato quasi sempre sottovalutato ma poteva competere con giocatori del calibro di Platini e Falcao. Fra gli avversari un nome su tutti, quello di Maradona, anche se l’ho incrociato poco, ma aggiungerei anche Van Basten ed il primo Ronaldo”.
Cagliari da giocatore ma mai da allenatore, esperienza che invece hanno fatto alcuni ex compagni di quegli anni straordinari. “Non si è ancora profilata la possibilità – conclude – e il rapporto, a dir la verità, con il presidente Cellino non è stato idilliaco. Mi piacerebbe ritornare, in qualsiasi ruolo, soprattutto per l’affetto forte della città”.
Francesco Jacini
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