Livorno-Cagliari, poche storie: sfida-salvezza che dipende dal Cagliari. Che faccia avranno i rossoblù?
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Victor Ibarbo e Radja Nainggolan
Sarà un turno infrasettimanale, come spesso si è avuto modo di ammirare nella storia rossoblù, contraddistinto da un match importante in chiave salvezza. A Livorno, il Cagliari affronta un’avversaria diretta nella lotta per non retrocedere, e al diavolo tutti i discorsi che vorrebbero i sardi disinteressati al tema.
L'”Armando Picchi”, l’Ardenza per il popolo labronico, ha sempre riservato sorprese e fuochi d’artificio nei match tra amaranto e rossoblù, e non c’è motivo per non pensare che anche stasera (ore 20.45, diretta testuale su SardegnaSport.com) possano viversi emozioni intense. Livorno e Cagliari sono squadre con ottime individualità, grande furore agonistico, ma anche capaci di addormentare le partite e dare vita a confronti bloccati e noiosi.
La squadra di Davide Nicola, in particolare, si arrocca attorno al suo 3-5-2 tutto cuore, corsa e raddoppi. Lo 0-0 di Genova ha raffinato un avvio che dopo lo scivolone interno contro la Roma aveva visto i successi contro Sassuolo e Catania, pesantissimi per quella lotta di cui sopra. Squadra ostica, ben messa in campo e con giovani che vogliono emergere. Duncan, per esempio, protagonista della promozione e tornato dopo un rapido passaggio alla casa madre interista, è mezzala che garantisce un calcio totale e molti inserimenti. Il talento offensivo di Paulinho non si discute, affiancato da quell’Emeghara che ormai è diventato certezza del calcio italiano. In porta Bardi, a lungo accostato al Cagliari in estate, in difesa Emerson, brasiliano dal piede fatato che in Sardegna conosciamo bene per i suoi trascorsi nuoresi.
E il Cagliari? C’è attesa per vedere se le ferite della beffa di sabato si saranno rimarginate. Ma anche per capire di che pasta è fatta questa squadra, che può mettere in crisi chiunque ma è vittima di amnesie letali anche contro avversari, come la Sampdoria, inermi e di poco conto. Lopez avrà dovuto lavorare sulla testa più che sugli schemi, invitando a punire tutte le volte che si può, anziché traccheggiare e rinvigorire la preda ferita. Terzo avversario consecutivo, dopo Fiorentina e Samp, che si schiera con il 3-5-2, e il Cagliari ha dimostrato di andare a nozze con il fraseggio corto e l’imbucata improvvisa. Per questo Ibarbo e favorito su Sau e Pinilla, che si giocano una maglia. Favorito il cileno, perché Pattolino non ha brillato nelle ultime due uscite. L’unico vero dubbio è sulla trequarti, dove continua a mancare verve e cambio di passo, che forse renderebbero la squadra perfetta. Assente Cossu, Ekdal, Nainggolan e Cabrera sono in lizza per il ruolo di “dieci”. Quotazioni in rialzo per il centrocampo muscolare che tanto bene fece nella scorsa stagione, con il Ninja e lo scintillante svedese visto a Trieste ad alternarsi tra interno di centrocampo e trequarti.
Partita da 1×2, si potrebbe dire, con classico andamento che nel finale, in caso di parità, potrebbe anche portare tutti ad accontentarsi. L’impressione è che molto dipenderà dal Cagliari, da quanto sarà capace di giocare con difesa alta, possesso palla e lanci per le punte che dovranno allargare la difesa labronica. Diversamente, se ci si farà prendere dalla frenesia e dal ritmo amaranto, si rischia di finire in trincea, in balia di quelle mischie che solo pochi giorni fa sono costati due punti.
PROBABILI FORMAZIONI:
LIVORNO (3-5-2): Bardi; Coda, Emerson, Ceccherini; Mbaye, Luci, Greco, Duncan, Schiattarella; Paulinho, Emeghara. A disposizione: Anania, Aldegani, Valentini, Rinaudo, Lambrughi, Piccini, Hernandez, Decarli, Berlingheri, Benassi, Siligardi. Allenatore: Davide Nicola.
CAGLIARI (4-3-1-2): Agazzi; Perico, Rossettini, Astori, Murru; Dessena, Conti, Nainggolan; Ekdal; Ibarbo, Pinilla. A disposizione: Avramov, Ariuado, Avelar, Cabrera, Ibrahimi, Sau, Nenè. Allenatore: Diego Lopez.