Verso Milan-Cagliari – Lopez: “Ho imparato da Allegri e Giampaolo”. Max: “Matri ci serviva, Diego è allenatore nato”
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Massimiliano Allegri e Diego Lopez
A tutta Milan e Cagliari. Dalla sfida in programma domenica sera sul prato del “Giuseppe Meazza” agli intrighi di mercato, passando per i tanti incroci tra i protagonisti, di oggi e di ieri, che si ritroveranno o troveranno spunto per i ricordi. C’è Massimiliano Allegri, indimenticato ex reduce da una settimana bollente, c’è Davide Astori, passato da milanista, consacrazione in Sardegna e futuro (forse) di nuovo a Milanello. E poi l’amicizia tra Diego Lopez e lo stesso Allegri, il ritorno di Alessandro Matri che fa toccare ferro ai tifosi rossoblù e una storia fatta di Milan-Cagliari pieni di aneddoti e significati.
Sabato è il giorno delle conferenze stampa, ma il mattino regala già le parole pronunciate venerdì dai due allenatori. Il primo ospite del canale tematico rossonero, il secondo intervistato dal Corriere dello Sport. Max ha parlato di tattica, della scelta di richiedere il pupillo Matri e di come schiererà la squadra a partire da domenica, senza Boateng e con possibili arrivi dalle ultime ore di calciomercato. Due tra Astori, Honda, Kakà o qualche coniglio del cilindro di Galliani potrebbero piombare alla corte di Allegri.
“Ho avuto Matri a Cagliari – ha detto Allegri – Serviva per coprire il vuoto lasciato da Pazzini. Giampaolo è un giocatore importante, ma ha problemi al ginocchio e non sappiamo quando tornerà. Balotelli ha bisogno di un centravanti al suo fianco e credo Matri faccia al caso nostro. Alessandro subito in campo? E’ disponibile, sarà una partita difficile perché il Cagliari è ben allenato dal mio amico Diego Lopez. Matri ha entusiasmo e l’attacco è folto, abbiamo tantissime soluzioni”.
Ceduto Boateng, ci si chiede se il Milan cambierà volto, tornando al trequartista o proseguendo sulla strada del tridente. El Shaarawy e Balotelli amano il centro della scena e non sono facilmente collocabili sulle ali, mentre in mediana c’è corsa ma non qualità. “Il trequartista resta fondamentale per il nostro centrocampo. Il trequartista lo considero un centrocampista. Deciderò sabato chi far scendere in campo domenica. Abbiamo sempre giocato col 4-3-3 con Boateng da esterno che entrava nel campo. Non è una questione di modulo, bensì di atteggiamento”.
E l’amico Diego che dice? Ricorda quando Cellino gli propose di allenare, si coccola i giocatori a disposizione senza preoccupazioni relative al mercato (“Alleno chi ho”) e non dimentica gli insegnamenti di Allegri sul finire della carriera di giocatore. “Il mio credo è arrivare davanti alla porta giocando sempre palla a terra – dice – Affronteremo un Milan carico e con un Matri in più. Allegri e Alessandro sono due amici, molti di noi sono stati loro compagni di squadra e di avventura”.
Lopez, che sulle pagine del quotidiano romano ricorda gli esordi sulle panchine delle giovanili ad Asseminello, ringrazia Cellino per aver creduto in lui e non ha dubbi su quale sia il calcio migliore: “In Italia è il più completo, noi uruguayani siamo vicini a voi per la maggiore attenzione alla tattica rispetto a brasiliani e argentini. Avrei potuto fare il corso di allenatore in patria, ma ho preferito farlo in Italia perché sapevo che avrei avuto una preparazione di livello superiore”.
“Ho avuto per due anni Allegri, ho avuto Giampaolo: ho imparato molto”, dice a proposito degli allenatori conosciuti in Sardegna, senza dimenticare il “Maestro” per eccellenza: “Tabarez ha fatto grande l’Uruguay in due momenti diversi, nel 1990 quando la nazionale approdò al mondiale italiano e ora, con il quarto posto ai mondiali sudafricani. E poi si è fatto apprezzare anche al Cagliari. Il migliore in assoluto? Dico Carlo Ancelotti, Mourinho è un vincente, bisogna prendere un po’ da tutti, questo è il mio parere”.
Capitolo mercato: la Roma sta provando a cedere Borriello o spalmare il suo oneroso contratto. Vuole mettere da parte un tesoretto per provare l’assalto a Davide Astori, tentato invano ad inizio estate. La Gazzetta dello Sport ricorda come, eventualmente, bisognerà scremare la rosa convincendo Burdisso a tornare in Argentina. Ma su Astori c’è, ovviamente, anche il Milan, anche se il problema resta sempre lo stesso conosciuto da mesi, forse anni: per convincere Cellino servono tantissimi soldi, non facili da reperire a poco più di 48 dalla fine del mercato estivo. Intanto, mentre la Juventus sogna Nainggolan (ma deve trovare almeno 15 milioni di euro cash), il Cagliari sarebbe sul punto di chiudere per il 25enne macedone Agim Ibraimi, attaccante esterno del Maribor.
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