Tre Valli Varesine – Fabio Aru perde l’attimo, a Campione d’Italia il più forte è Durasek
E’ stato il croato della Lampre Kristian Durasek il più forte sul traguardo di Campione d’Italia, al termine dei 199 km che hanno contraddistinto la 93esima edizione della Tre Valli Varesine. Niente da fare per Fabio Aru, atteso come uno dei favoriti per la vittoria, grazie alla gamba evidenziata due giorni fa alla Coppa Agostoni e alle caratteristiche degli ultimi 2 km di ascesa verso il traguardo. La gara si è decisa proprio sull’ultima, breve asperità, affrontata a grande velocità da tutto il gruppo.
I migliori, tra cui Aru, Damiano Cunego, Davide Rebellin e Franco Pellizzotti, hanno invitato i gregari ad alzare il ritmo per scremare il plotone, ma sono stati beffati dall’ottimo tempismo di Francesco Manuel Bongiorno, e poi di Kristian Durasek, scattati a circa 1,5 km dal traguardo e subito bravi a fare selezione. Soltanto il russo Kolobnev è stato di in grado di avvicinarsi ai due battistrada, ma quando sembrava ricomporsi il terzetto, il forcing di Durasek ha lasciato il croato solo in compagnia di Bongiorno a giocarsi la vittoria. Non c’è stata volata, perché Durasek aveva più benzina ed è riuscito a staccare il compagno alzando le braccia in solitaria sotto il traguardo.
Un pizzico di rammarico per Fabio Aru, giunto settimo dietro il russo Ivan Rovny, gli italiani Franco Pellizzotti e Davide Rebellin, ma davanti a Simone Ponzi, Matteo Rabottini e Sergey Firsanov. La Astana, poco prima dell’ultima salita, ha spinto a tutta con Ponzi e Gasparotto, ma è stato di De Negri il forcing più deciso prima degli scatti decisivi. Bongiorno ha sorpreso tutti, creando un buco che i pochi metri mancanti hanno reso impossibile da coprire.
Niente drammi, comunque, per il ciclista di Villacidro, che a 23 anni, alla prima stagione completa nei professionisti, si è guadagnato la grande considerazione degli osservatori (era presente in corsa anche il selezionatore azzurro Paolo Bettini) e della stessa squadra kazaka.
La corsa si è snodata tra Luino, con la salita di Dumenza, Lago Maggiore e Lago di Lugano, prima dello sconfinamento in Svizzera precedente l’ultima parte del tracciato.