Serra, presidente VBA Olimpia Sant’Antioco: “Sarno è il nuovo allenatore, ora rimbocchiamoci le maniche per la B1. Non capisco il no di Carbonia”
La paura è stata tanta, adesso si riparte, con poche certezze ma un nuovo campionato di Serie B1 da affrontare e dove lottare per la sopravvivenza. Il ripescaggio, che ha annullato la retrocessione sul campo, è stata la molla che ha convinto la dirigenza della VBA Olimpia Sant’Antioco – decisa a trasferirsi a Carbonia contro il volere della piazza lagunare (leggi qui) – a proseguire l’avventura nella pallavolo. Nelle ultime due settimane si è temuta la sparizione della realtà-simbolo della pallavolo sarda, quella senza la quale non ci sarebbero state Tiscali Cagliari e tutto ciò che i più giovani ricordano a proposito di volley ai massimi livelli.
E’ arrivato il ripescaggio e, sfumato il trasloco a Carbonia, ora il futuro resta nebuloso. Le trattative per comporre la squadra sono avviate, il presidente Rolando Serra ha voluto ripartire da un allenatore che conosce bene la piazza sulcitana: “Il nostro allenatore per la stagione 2013-2014 è Fabrizio Sarno, che ha già lavorato qui e curerà anche il settore giovanile. I soldi sono pochi – si affretta a dire ai microfoni di SardegnaSport.com – continuare è l’ennesima scommessa che abbiamo deciso di fare, mi sono dimesso ma nessuno si è fatto vivo, così resto in sella e proviamo a non gettare la spugna. Dopo la retrocessione la tentazione di mollare è stata forte, ma andiamo avanti, pur con un ridimensionamento inevitabile”.
“Sportivamente parlando, l’ultima annata è stata una beffa – continua Serra – con una retrocessione sfortunata e immeritata (decisivo il quoziente set ndr), frutto di infortuni che ci hanno fatto scivolare nella zona calda dopo un campionato tranquillo”. Qualcuno, a proposito delle defezioni di fine stagione, aveva avanzato l’ipotesi di accordi economici non rispettati: “Non navighiamo nell’oro ma non abbiamo problemi economici – afferma il presidente – le istituzioni non possono sostenerci in modo deciso, ma conoscono la nostra serietà e se sarà possibile ci daranno una mano”.
“Ci baseremo sul contributo regionale, come sempre – continua – e poi sugli sponsor. Allestiremo una squadra giovane in grado di ben figurare, senza troppi sogni di gloria ma cercando di rendere merito ad una tifoseria che pochi possono vantare per numero di unità e passione. Con la supervisione dell’allenatore, seguendo i suoi dettami, punteremo su un mix di giocatori che vogliono emergere e qualche elemento d’esperienza. Nomi? Ancora non ne faccio, vogliamo ponderare ed evitare di buttarci a caso sul mercato”.
C’era stata una vera e propria mobilitazione popolare, per scongiurare l’oblio, anche se questo sarebbe stato probabilmente preferito al passaggio a Carbonia, nella più classica delle logiche campanilistiche. La passione antiochense è calda (foto:www.pallavoloolbia.it), lo dimostrano gli esodi verso Cagliari per seguire la A1 a metà anni Novanta, ma anche i rumorosi incitamenti una volta che i riflettori si sono spenti. Sopportare il cambio di sede sarebbe stato difficile: “I discorsi erano stati avviati – dice Serra – l’amministrazione comunale di Carbonia non se l’è sentita di avventurarsi in questa che è una missione per il territorio sulcitano, già martoriato da difficoltà economiche e strutturali. Non capisco il rifiuto di Carbonia, evidentemente non interessa la pallavolo, non capisco perché, ci sarebbe piaciuto pensare in grande. Avevamo provato a coinvolgere qualche imprenditore del territorio, ma nessuno si è convinto a partecipare. Resto io, restiamo noi, coloro che da tempo gestiamo la pallavolo a Sant’Antioco”.
E mentre si cercano imprenditori, sponsor e aiuti per l’attività “che talvolta lascia l’amaro in bocca per vicende sportive e non solo, ma è capace di regalare anche grandi soddisfazioni”, si guarda al domani. A Olbia si guarda lontano (leggi qui), nel sud-ovest dell’Isola è meglio muoversi a tentoni, per evitare di trovarsi nuovamente invischiati. In attesa che passi la nottata.