Difesa e centrocampo ruotano attorno al futuro di Astori e Nainggolan
Ormai la lezione la si dovrebbe conoscere. Cellino non è uno di quei presidenti che rilascia dichiarazioni di apprezzamento verso questo o quel giocatore che poi insegue per settimane sino a trovare un accordo. Perciò gran parte dei giocatori che in questi giorni vengono accostati al Cagliari non vestiranno mai la maglia del Cagliari né gli stessi interessati sono a conoscenza di tale eventualità. Le trattative del numero uno cagliaritano al 90% si svolgono sottotraccia ed è realmente difficile individuare, prima che sia lo stesso Cellino a rivelarlo, il colpo di mercato di turno della società sarda.
Il presidente nei giorni scorsi ha dichiarato che cederà un solo giocatore, Agazzi. Ma trattenere per un’altra stagione sia Astori che Nainggolan appare un’impresa ardua anche al più ottimista dei tifosi. Difesa e centrocampo sono proprio i reparti più ingessati, da questo punto di vista. I due pezzi da novanta condizionano e non poco il mercato rossoblù. O cambia tutto, o tutto resta come prima, in sostanza. Paradossalmente spetterà ai giocatori adesso dimostrare a Cellino il giusto entusiasmo per continuare a vestire la maglia del Cagliari. L’impressione, oggi, è che uno dei due farà inevitabilmente le valigie.
Partiamo dalla difesa. Si chiama Marios Oikonomou il primo colpo del mercato rossoblù. Di questo centrale greco si dice un gran bene, tanto che potrebbe essere già pronto a lottare per una maglia da titolare. La firma dell’ormai ex giocare del Pas Giannina inficia automaticamente il rumor registrato qualche giorno fa e che dava come imminente l’acquisto del nazionale Under 21 bulgaro Rosen Kolev. Curioso che, mentre in Italia si riprendeva una fantomatica fonte bulgara, in Bulgaria venivano citati i media italiani per convalidare l’esistenza della trattativa. Ad ogni modo, è probabile che nell’ambiente dei beninformati fosse filtrata la voce che il Cagliari stesse per piazzare un colpo all’estero, individuato inizialmente proprio nel centrale attualmente in forza al Cherno More.
Ma, come detto, la retroguardia rossoblù della prossima stagione ruoterà attorno alle decisioni che prenderanno Astori e Cellino al ritorno del nazionale dal Brasile. Marroccu, questa mattina, ha ribadito la linea tracciata da Cellino, smentendo categoricamente la partenza del centrale di San Giovanni Bianco e spingendosi anche a garantire che il nuovo Cagliari ripartirà proprio da lui. Una dichiarazione dai toni decisi, che non riesce però a stuccare tutte le crepe venute alla luce nelle scorse settimane. Pur essendo molto legato alla città sarda, è comprensibile che Astori, nel pieno della maturità, ambisca ormai a un club di vertice. E la convocazione per la Confederations Cup non ha fatto che impreziosirne il pedigree. Il costo del cartellino si aggira attorno ai 12 milioni di euro, ma il punto è che per il momento né il Napoli né il Milan sembrano intenzionate ad investire quella cifra. Il club di De Laurentis, che stravede per Astori, è sempre in pole, mentre l’apprezzamento (ricambiato) di Allegri non pare dare alcun vantaggio a quello rossonero. La pista inglese perde invece quota, anche perché l’unica squadra che sembra essersi fatta sotto sinora è il Southampton, che al di là di un contratto sicuramente più economicamente importante, non può, sportivamente parlando, offrire ad Astori niente di più di quanto il difensore scuola Milan già non abbia a Cagliari. Da non prendere in considerazione eventuali ritorni di fiamma dalla Russia.
Sempre sul fronte interno, non trovano conferme le voci che vorrebbero Avelar in procinto di cambiare casacca. Più volte accostato al Catania anche dopo l’ufficializzazione del riscatto, l’esterno brasiliano contenderà il posto a Nicola Murru, così come avvenuto nella seconda parte della stagione appena conclusa Discorso diverso invece per quanto riguarda la fascia destra, obiettivamente il ruolo dove il Cagliari dispone di meno garanzie tecniche. Il titolare Pisano non può garantire più di 20-25 partite a stagione, mentre il suo naturale sostituto, Perico, raramente, in questi anni, è parso all’altezza della situazione. Le soluzioni tampone (vedi Casarini e Dessena) non andrebbero più visitate, ed ecco perché potrebbe avere un fondo di verità il presunto interessamento per l’interista Donati, che fa gola a tanti, ma che sarebbe un nome gradito dalla dirigenza rossoblù qualora venisse inserito nella trattativa per Nainggolan.
Tra le voci più insistenti, sono da ritenere improbabili quelle che avvicinano il Cagliari a Caldirola, Ligi ed Emerson. I primi due vedono il semaforo rosso dopo l’arrivo di Oikonomou, mentre per il brasiliano parlano l’età (33) e l’ampia copertura che ha il Cagliari ha sulla fascia mancina.
Passiamo alla zona nevralgica del campo, ma in generale di tutto il mercato italiano. Nainggolan è sulla bocca di tutti per il secondo anno consecutivo e Cellino sa di avere tra le mani un tesoro. Smentendo la sua cessione, il presidente ha contemporaneamente fissato il prezzo del cartellino da cui, spera, partirà l’asta. Un colpo da maestro. Per strappare il sì dell’imprenditore di Sanluri servono così minimo 15 milioni. Roma, Inter e Tottenham sono le società che più ricorrono sui quotidiani sportivi. I capitolini, è notizia di oggi, avrebbero trovato un accordo con il giocatore sulla base di un quadriennale da 1,6 milioni a stagione. Il che potrebbe anche essere vero, ma le contropartite (Viviani, Antei, Verre, Politano e Frascatore) indicate dal Messaggero – autore dello “scoop” – oltre ad essere troppe (è un po’ come sparare nel mucchio) non sembrano particolarmente appetitose. Anche l’Inter lavora per inserire nella trattativa una o più pedine di scambio. Si sono fatti i nomi di Bardi, Longo, Caldirola e, come detto, Donati. Il giocatore piace molto a Mazzarri e considerata la caparbietà del tecnico e la voglia di Moratti di intraprendere una strada che sia più possibile condivisa da dirigenza e allenatore, l’Inter potrebbe anche riuscire a spuntarla, specie se dovesse cedere Guarin in Premier. Il Tottenham, dal canto suo, sembra l’unica società disposta a versare nelle casse sarde la somma cash indicata da Cellino. E questa non è una questione di poco conto.
Capitolo dichiarazioni. Le finestre di mercato finiranno per diventare un incubo per Radja. Da qualsiasi latitudine rilasci dichiarazioni, in qualsiasi lingua si esprima, sembra che i giornali dispongano di un particolare macchinario capace di svelare incredibili verità dietro le sue parole. Per il centrocampista vale lo stesso discorso fatto per Astori. E’ uno dei migliori interpreti del suo ruolo in Italia, è naturale che decine di club lo vorrebbero con sé e che lui miri a traguardi più prestigiosi. Ma Nainggolan, come ha avuto modo di ribadire oggi stesso, è anche molto legato al Cagliari e alla Sardegna, terra dove ha deciso di mettere radici. Il fatto che ogni estate debba sentirsi dare del venduto e dell’ingrato è un torto frutto di isteria e disonestà che l’uomo, prima ancora del professionista, non merita.
Le ultime note spettano a un possibile cavallo di ritorno. Rui Sampaio, assicura Di Marzio, è un obiettivo di mercato del Cesena. Viene da una stagione un po’ travagliata, trascorsa prima all’Olhanense – dove è entrato in campo in una sola occasione – e poi al Beira Mar, società dalla quale il Cagliari l’ha prelevato nel 2011. Con la maglia giallonera un’amara retrocessione, ma anche delle discrete prestazioni sul campo. In Sardegna è ancora un oggetto misterioso e di lui si ricorda solo il gran gol in Coppa Italia contro il Siena. La non conferma di Casarini, però, potrebbe dargli una seconda chance. Ecco perché verosimilmente Cellino attenderà il giudizio di Pulga e Lopez sul giocatore prima di intervenire sul mercato.
Una chiusura sull’articolo apparso quest’oggi sul Corriere dello Sport. Il giornale riprende esplicitamente i contenuti espressi da Alessandro Soli nella circostanza dell’intervista rilasciata alla nostra redazione per commentare l’acquisto di Oikonomou. Soli, ottimo conoscitore del campionato greco, ha concluso l’intervista segnalando alcuni affari che dal suo punto di vista le società italiane avrebbero tutto l’interesse ad operare in Grecia. Ma il Cagliari non ha mai manifestato alcun interesse verso i vari Tatos, Bakakis e Manias, a differenza di quanto invece riportato nell’articolo.