Nel giorno del suo primo, storico ritorno a Sassari da avversario della Dinamo, il coach dell’Enel Brindisi Meo Sacchetti commenta così la prova dei suoi nello scontro diretto per un posto nei playoff.

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“C’è grande amarezza, è normale. La Dinamo ha fatto un grande terzo quarto, noi un ottimo quarto conclusivo, c’è poco da dire. Emozioni? Tante, si vede che qualche ricordo l’ho lasciato, e di quelle cose attaccate al soffitto (gli stendardi dei trionfi, ndr) qualche merito ce l’ho. Mi hanno chiamato tanti giornalisti per chiedermi cosa mi aspettavo, è andata come immaginavo, bello… La Dinamo ha fatto tanti canestri, non poteva continuare così, ci sono stati due quarti a favore di una squadra, altri due a favore dell’altra, bisogna accettare quello che è venuto. All’andata trovammo una Dinamo diversa, ci sono Lawal, Bell e Lighty che un girone fa non c’erano. Samuels? Non ha giocato bene”, taglia corto Sacchetti.

Non manca anche una polemica nemmeno troppo velata con la società sassarese: “Non c’è stata nemmeno una parola alla vigilia, sembrava che si giocasse contro l’Enel Brindisi e basta, e non con l’ex allenatore – dice Sacchetti – Si vede che qualcuno ha dimenticato in fretta, dovrò farlo anche io”.

Sacchetti afferma che “non posso dire nulla ai miei dal punto di vista del carattere, torniamo a casa con l’amaro in bocca, ma la squadra mi ha fatto vedere tanto a livello caratteriale. Dove possono arrivare Dinamo e Brindisi? Abbiamo un calendario duro, la Dinamo è più avanti in classifica ed è avvantaggiata, ma quando mancano diverse partite può succedere di tutto, anche nella gara di oggi si è visto che tutto può succedere e cambiare quando sembra scontato l’epilogo”.

Cosa farà domani in Sardegna? “Lunedì mangerò degli spaghetti ai ricci, sicuramente”.

dall’inviata a Sassari Eleonora Secchi